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NAPOLITANO: PRODI E UNIONE, ORA AVANTI CON LE RIFORME

(ANSA) – ROMA, 31 DIC – Plauso bipartisan, con qualche distinguo e una dura critica della Lega, al messaggio di fine anno di Giorgio Napolitano. Governo, maggioranza e opposizione apprezzano le parole del capo dello Stato e sottolineano in particolare il richiamo sulla necessità di avviare e portare a termine, finalmente, il processo delle riforme. I leader politici, a sinistra come a destra (anche se, viste le premesse e il clima degli ultimi mesi, la polemica tra i poli resterà intensa anche a gennaio), mostrano di voler accogliere l’invito del Quirinale. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti non commenta questa sera il discorso di Napolitano, al quale però telefona nel pomeriggio per gli auguri di fine anno. Telefona dopo il messaggio Franco Marini, che sposa in pieno le tesi del Quirinale: "Giusto il forte accento sulle potenzialità del Paese". Il presidente del Senato concorda poi sulla necessità di non perdere l’occasione per fare le riforme. Lo stesso tema che viene sottolineato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, secondo il quale non c’é cambiamento senza le riforme indicate da Napolitano. Il premier, che assicura "il massimo impegno" su tutte le indicazioni arrivate dal Quirinale, mette l’accento sulla necessità di dare risposte alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie e alla questione dei salari, tema sul quale il premier batte moltissimo negli ultimi giorni. Prodi legge dunque nelle parole del presidente della Repubblica "un richiamo ed un’esortazione che ci invitano a proseguire, con ancora maggiore impegno, sulla strada già intrapresa dal governo". Nel centrosinistra, Walter Veltroni sposa tutto il messaggio di Napolitano e anche lui apprezza in particolare il passaggio sulle riforme: "A questo si ispirano l’iniziativa politica del Pd e gli sforzi in cui mi sono impegnato in queste settimane. Proprio per creare un clima nuovo", dice il leader del Pd. Sottoscrivono l’appello del Quirinale a modificare legge elettorale e Costituzione anche Verdi, Socialisti, Udeur e Di Pietro. E, mentre Rifondazione comunista invita a non sprecare l’occasione di chiudere la lunga transizione italiana, facendo finalmente le riforme, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto non rinuncia a una nota polemica: dialogo con l’opposizione? "I confini devono rimanere tracciati". Nel centrodestra Gianfranco Fini (An) e Lorenzo Cesa (Udc) apprezzano convinti il messaggio di Napolitano. Il leader di An parla di un discorso "ineccepibile, in cui, per equilibrio e saggezza, si possono riconoscere tutti gli italiani degni di tale nome". Per Forza Italia, invece, il vice coordinatore Fabrizio Cicchitto attacca Prodi e il governo. Secondo il dirigente azzurro, è la politica dell’esecutivo a impedire che il Paese riprenda quota ed esca dal declino, ed è il premier "a sabotare un’intesa" per riformare l’attuale legge elettorale. Al Quirinale, dopo il discorso, è arrivata in serata anche la telefonata di Silvio Berlusconi e Gianni Letta. Capitolo a parte riguarda la Lega. Se Roberto Maroni apprezza le parole del capo dello Stato sulle riforme, boccia però senza appello le considerazioni su sicurezza e immigrazione. Ancora più duro Roberto Calderoli: "Che delusione! Tranne che per il doveroso riferimento ai sette martiri del lavoro di Torino, questo discorso di fine anno è stato un film trito e ritrito". Il vicepresidente del Senato invita Napolitano ad "uscire dal Palazzo" per vedere come il "paese sta male". E Roberto Castelli attacca duro: "Ha dimenticato la famiglia, un discorso da perfetto comunista, ci ha fatto rimpiangere perfino Ciampi". (ANSA).

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