Il presidente agli europarlamentari italiani: “Per immigrazione servono canali di ingresso regolare. Sull’asilo in Italia c’è un buco legislativo”
Roma – 5 febbraio 2014 – Bisogna distinguere tra immigrati e richiedenti asilo. Per i primi servono canali di ingresso regolare, coerenti con le esigenze delle nostre imprese, ma a chi cerca scampo l’Italia deve garantire accoglienza, dotandosi finalmente di una legislazione adeguata.
È uno dei punti toccati stamattina dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo incontro a Strasburgo gli europarlamentari italiani. Ai quali ha detto anche che '”è una carenza grave la mancanza di un politica comune europea su asilo e immigrazione''.
“Anche in Italia – ha sottolineato il Capo dello Stato – c'e' un buco legislativo per quanto riguarda l'asilo. Si fa confusione tra due fenomeni tra quelli che arrivano da noi per viverci (la cosiddetta immigrazione economica) e quelli che chiedono asilo''.
La legislazione dedicata a quanti arrivano in Italia “per viverci, per cercare lavoro, per migliorare le loro condizioni di vita'', ''deve avere due pilastri: regolazione dell'immigrazione legale e lotta all'immigrazione illegale. Se tutto e' considerato illegale manca un elemento fondamentale della realtà – dice Napolitano – e cioe' che in tutta Italia le imprese richiedono iniezioni di manodopera straniera. Tutto ciò non corrisponde alla politica delle porte spalancate ma ad una regolarizzazione degli ingressi legali in accordo con le esigenze del mercato del lavoro''.
“L'asilo – ha aggiunto Napolitano – e' invece un'altra cosa, e' il diritto di chi fugge da situazioni per esempio di guerra, di chi fugge da situazioni dove non sono garantiti diritti fondamentali per arrivare in un paese dove questi diritti sono garantiti''. Il nostro Paese, ''non ha messo in piedi un sistema rapido per le domande di asilo, per verificare chi e' in possesso dei requisiti per ottenere lo status di rifugiato''.
Il presidente della Repubblica ha espresso ''rammarico” per non aver parlato di questo tema ieri durante il suo intervento nell’aula dell'Europarlamento, “ma non volevo dare l'impressione – ha spiegato – di quello che non funziona in Italia''.