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Napolitano: “Distinguere tra immigrazione e asilo, Ue sia più solidale”

Il capo dello Stato: “Accertamenti rapidi e severi sui disperati che sbarcano, status di rifugiati a chi ne ha diritto. Per l’immigrazione economica ci sono le quote. Superare stallo della politica comune europea”

Roma – 20 marzo 2012 – “C’e’ una distinzione fondamentale da fare tra immigrazione e asilo: quando sbarcano disperati che arrivano con ogni mezzo, siamo di fronte a persone che hanno titolo a chiedere asilo. Occorrono accertamenti seri, rapidi, severi, in base alle norme comuni a livello europeo, certo, ma non c’e’ dubbio che bisogna dare lo status di rifugiati e il sostegno a chi ne ha diritto”.

Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nell’incontro con la stampa al termine del colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica di Malta George Abela.

“Quelli che arrivano senza titolo -ha aggiunto Napolitano- debbono poter essere respinti, ma questo presuppone un forte impegno di collaborazione con i Paesi di provenienza. Esistono degli accordi: la loro funzione e’ di essere da deterrente, anche contro lo sfruttamento criminale”.

“Per quanto riguarda l’immigrazione per motivi economici, l’accoglienza si deve svolgere lungo i canali legali: anni fa individuammo il sistema delle quote per far arrivare lavoratori di cui c’e’ bisogno”, ha rilevato il Capo dello Stato. Quanto ai rapporti con Malta in tema di immigrazione, Napolitano ha auspicato un rafforzamento della collaborazione gia’ esistente: “non ci dobbiamo rimbalzare il problema, essendo solidali e fermi anche nel sollecitare una politica comune europea”.

Nelle politiche Ue sull’immigrazione, ha insistito Napolitano, “sono stati compiuti passi avanti, ma una politica comune europea e’ da lungo tempo attesa. Ci sono ancora ritardi, incertezze, divergenze. Bisogna cercare di superare questo relativo stallo”. L’Italia, come Malta, e’ “il fianco più esposto ai flussi migratori provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo”.

Anche per questo, “l’affermazione della causa dei diritti umani e della democrazia in Paesi come la Libia, la Tunisia, l’Egitto, è essenziale per lo sviluppo e la stabilità di quell’area, molto importante non solo per il nostro Paese”, ha sottolineato il Capo dello Stato.

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