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Napolitano: “Gli sbarchi sono una tragedia, serve cooperazione Ue”

Il Capo dello Stato: "Troviamo una certa sordità in Europa. Distinguere richiedenti asilo e migranti economici. L'operazione Mare Nostrum ha un ruolo cruciale"

Roma – 20 maggio 2014 – "Oggi siamo di fronte all'assoluta esigenza di ottenere un operativo e concreto modello di cooperazione con l'Unione Europea" di fronte ai flussi di persone che stanno investendo la porta sud dell'Europa, e l'Italia è "la principale".

Lo ha detto ieri sera il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando a Ginevra ai funzionari italiani delle Nazioni Unite.

"C'é la drammatica necessità – ha aggiunto – di non chiudere gli occhi di fronte a questa tragedia" e purtroppo "troviamo una certa sordità dell'Ue" ha detto il Capo dello Stato. Secondo Napolitano infatti "non si riesce a far entrare negli schemi della Ue un uso effettivo di Frontex". Tutto ciò, "senza considerarci l'unico Paese con problemi di questo tipo, ma dovremo anche ottenere un maggior sostegno da parte delle istituzioni europee".

Napolitano ha ricordato come ormai sia aumentata "l'ondata di richiedenti asilo" che vogliono entrare nell'Unione europea. Oggi l'Italia registra "difficoltà notevoli di accoglienza" ed è "consapevole che su questo terreno piovono critiche pungenti, sulle strutture, sulle procedure, sull'accoglienza ed anche l'inserimento di chi ottiene lo status di rifugiato".

Per questo serve la "cooperazione dell'Ue" e serve anche cercare di superare "una grave incomprensione anche dell'opinione pubblica sulla netta distinzione"  che c'è tra chi si muove "per ragioni economiche e quanti spesso per drammatiche condizione politiche nei loro Paesi chiedono asilo".

L'Italia sta portando avanti "una missione faticosa, costosa e molto coraggiosa, come Mare Nostrum, alla quale noi assegniamo, piaccia o no, un ruolo cruciale", ha ricordato il Presidente, sottolineando l'impegno di Marina Militare, Guardia Costiera e Guardia di Finanza "per il salvataggio in mare dei disperati". Persone sfruttate "da clan criminali e qualche volta anche da governanti poco attenti alla vita, tipo Muammar Gheddafi che manovrava il flusso dalla Libia" a suo piacere.

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