Tanto bianco e un po’ di nero stereotipato, il piccolo schermo non racconta il “meraviglioso e variegato mondo attuale”. Firma la petizione, per il piccolo Thomas e per tutti gli altri italiani!
Roma – 1 luglio 2016 – La televisione italiana è in bianco e nero. Anzi, è quasi sempre in bianco, perchè il nero o tutte le altre gradazioni della pelle di un essere umano le hanno solo i poveri, i disperati, i criminali. O sono nascoste sotto divise ben riconoscibili: la colf, il cameriere, il venditore ambulante…
Brhan Tesfay, scrittore ed editore, è uno di quegli italiani che hanno origine altrove e come tanti altri italiani vecchi e nuovi considera questa tv strana e straniera. Non ci si riconosce lui, 47 enne nato in Eritrea che vive a Prato da più di trent’anni, né ci si può o potrà riconoscere suo figlio Thomas: “Nella pubblicità – spiega – non si vedono bambini neri, se non per raccolta fondi per bambini africani che muoiono di fame”.
“La televisione è fondamentale anche per l’idea che si fa uno di sé, allora mio figlio che cosa deve pensare di se stesso?” chiede Tesfay. “Anche se parla poco sta immagazzinando informazione attraverso le immagini. Mi chiedo perché stiamo rubando il sogno, la speranza a intere generazioni che definiamo diversamente normali o diversamente italiani?”. Basta “pappa tossica”, meglio prendere il telecomando e spegnere.
È nata così la petizione online “Per una televisione a colori”, che sappia raccontare davvero “il meraviglioso, e variegato mondo attuale”, già firmata da quasi 15 mila persone su Change.org. È rivolta al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, al direttore Rai Antonio Campo dell’Orto, e, in generale, a “tutti i soggetti che direttamente o indirettamente incidono sulla produzione e diffusione della cultura in senso ampio”.
“Il terzo destinatario – scrive ancora Tesfay – sei tu che stai leggendo, firmando dichiari di essere pronto ad una rappresentazione inclusiva e pluralista, dove il genere, il colore, l’etnia, l’abilità fisica, la nazionalità, la religione non siano incarnazione di stereotipi negativi. La tua firma bandirà la pappa tossica, e per questo ti ringrazio e un giorno, forse, potrò guardare la televisione con mio figlio Thomas”.
L’occasione per cambiare le cose è il disegno di legge 2287 “Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo”, attualmente all’esame del Senato. “Si chiede coraggio e fantasia nel fare una legge con norme specifiche in grado di stimolare, verificare il rispetto di una narrazione pluralista e non stereotipata in tutte le fasi della produzione”. E allora sì che potranno augurare a tutti: “Buona visione!”
EP
Firma la Petizione #PerUnaTelevisioneAColori
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