L’attivista liberiana premiata per il suo impegno al fianco delle donne. Intervista ad Africa-news.eu
Roma – 7 ottobre 2011 – Sono tre donne le vincitrici del Nobel per la pace assegnato oggi a Oslo: il presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, l’attivista liberiana Leymah Gbowee e la giornalista Tawakkul Karman, figura di spicco delle proteste contro il regime yemenita.
Tra le motivazioni del premio c’è “la battaglia non violenta per la salvezza delle donne e per i diritti delle donne a partecipare alla costruzione della pace”. “Non possiamo raggiungere democrazia e pace durevole nel mondo se le donne non raggiungono le stesse opportunità degli uomini a influenzare gli sviluppi di tutti i livelli della società”.
Gbowee dirige il “Women Peace and Security Network Africa” ed è stata tra le fondatrici del Women in Peacebuilding Program/West African Network for Peacebuilding. Guidò le donne liberiane in una campagna che costrinse il governo dell’allora president Charlse Taylor e I ribelli a sedere al tavolo dei negoziati, una mossa che pose fine a una guerra civile che aveva insanguinato il Paese per 14 anni.
Quando scoppiò quel conflitto, Gbowee aveva solo diciassette anni: “Nel giro di poche ore da semplice diciassettenne diventai il punto di riferimento per un’intera famiglia. Da semplice diciassettenne con i problemi di una teenager diventai una donna molto arrabbiata, una donna sempre più arrabbiata man mano che crescevo” raccontò due anni fa ad Africa News durante una conferenza internazionale sulla pace organizzata a Roma dall’ Ara Pacis Initiative.
“La mia rabbia – spiegò Gbowee – mi portò al punto di dover decidere da che parte della guerra volevo stare. Mi chiesi: vuoi stare dalla parte dei persecutori, vuoi stare sempre in mezzo, come vittima, o vuoi stare dalla parte dei vincitori? Scelsi di vincere”.
“Il ruolo che interpretiamo in un conflitto – aggiunse l’attivista – dipende dalla parte in cui vogliamo stare. Le relazioni, le comunità, possono essere create solo quando gli individui scelgono la strada della pace e l’impegno positivo. Questa è la strada dei veri vincitori”.
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Stephen Ogongo Ongong’a