Roma, 14 settembre 2023 – Dopo l’attuale caos migratorio a Lampedusa, il governo italiano sta adottando misure per accelerare i rimpatri e semplificare le procedure relative all’immigrazione irregolare. L’obiettivo è duplice: aumentare il numero di Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) in ogni regione e rendere più efficaci le espulsioni dei migranti irregolari, in particolare quelli considerati problematici e pericolosi.
Il vicepremier italiano, Matteo Salvini, ha dichiarato che il nuovo decreto o disegno di legge potrebbe essere proposto già all’inizio della prossima settimana. Ha espresso dubbi sulla capacità dell’Unione Europea di assistere l’Italia nella gestione dell’immigrazione e ha sottolineato la necessità di ritornare a decreti sulla sicurezza più rigorosi.
Questi sforzi del governo italiano sono emersi in risposta a una serie di eventi tragici, tra cui l’omicidio di Iris Setti, una donna sessantenne brutalmente picchiata e uccisa da un cittadino irregolare e senza fissa dimora. Questi incidenti hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e hanno spinto il governo a prendere provvedimenti.
Il governo sta lavorando su norme per rafforzare gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine per combattere la criminalità, ma anche per accelerare i procedimenti di espulsione e rimpatrio dei migranti irregolari. Si prevede di aumentare la presenza di Centri di Permanenza per il Rimpatrio e di semplificare le procedure per l’allontanamento dei soggetti considerati pericolosi. In particolare, si sta valutando la possibilità di creare una corsia accelerata per le espulsioni di irregolari con un elevato profilo criminale.
Inoltre, si sta considerando una revisione della legge Zampa, che attualmente permette ai giovani migranti non accompagnati di dichiararsi minori al loro arrivo in Italia. Il governo intende aumentare le verifiche sull’età dei profughi in arrivo, poiché ritiene che molte autodichiarazioni non siano veritiere. Questa possibile modifica della legge Zampa è motivata da considerazioni sia economiche che di sicurezza, dato che mantenere uno straniero minorenne in Italia è più costoso rispetto a un maggiorenne e l’identificazione accurata dell’età è essenziale per garantire la sicurezza pubblica.