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Nuovi permessi di soggiorno elettronici, privacy assicurata

Il Garante dà il via libera al documento che sostituirà le tessere attualmente in circolazione. Regole rigide per conservare dati, foto e impronte digitali degli immigrati

Roma – 5 luglio 2012 – Il permesso di soggiorno elettronico che hanno in tasca milioni di immigrati è già diventato vecchio. Sta per essere sostituito da un documento di ultima generazione adeguato alla normativa europea, che ha incassato  un mese fa anche il parere positivo del garante della privacy.

Il documento verrà introdotto da un decreto ministeriale che è ormai pronto per la firma dei ministri dell’interno, della Pubblica amministrazione e dell’Economia. Sarà una tesserina di plastica dotata di un microprocessore a radio frequenza “contact-less”, cioè nascosto al suo interno, che conterrà  dati identificativi (nome, cognome ecc.) e biometrici ( foto e impronte degli indici destro e sinistro del titolare) e potrà essere “letta” solo dagli organi di controllo per verificare l’identità dell’immigrato e l’autenticità del documento.

Quei dati verranno inseriti anche in un database presso il Centro elettronico nazionale (Cen) della Polizia di Stato. Quelli personali e la foto, si legge nel parere del Garante,  potranno essere conservati “per un periodo pari alla durata del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e per un periodo non superiore a dieci anni per le altre tipologie del permesso di soggiorno”, mentre la conservazione delle impronte digitali sarà consentita soltanto per il “tempo strettamente necessario al completamento dei procedimenti amministrativi per il rilascio o per il rinnovo” del documento.

I dati presenti sulla tessera e conservati presso il Cen potranno comunque essere utilizzati solo per finalità relative alla verifica e alla gestione del permesso di soggiorno. Inoltre, nell’esprimere parere favorevole sullo schema di decreto,  il Garante si è comunque riservato di valutare le regole tecniche che saranno emanate da una commissione interministeriale, istituita presso il Viminale, “con le quali saranno precisate le misure da adottare per garantire la riservatezza, l’integrità e la sicurezza dei dati trattati, in particolare per quanto riguarda gli elementi biometrici”.

Il nuovo permesso elettronico, come quello attuale, verrà stampato dal Poligrafico di Stato, ma comunque passerà del tempo prima di vederlo in circolazione. Anche perché, dopo l’approvazione del decreto e dei regolamenti collegati, inizierà una fase di sperimentazione in provincia di Viterbo.

 

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