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Nuovo Decreto Flussi: 82.705 i posti disponibili, delibera ufficiale dopo le feste natalizie

Roma, 22 dicembre 2022 – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Flussi per il 2022, che stabilisce le quote massime di cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea che possono essere ammessi in Italia per lavoro subordinato, anche stagionale, e per lavoro autonomo. In attesa della delibera ufficiale, assicurata dal ministro degli Interni per il periodo successivo alle festività, il consiglio dei ministri di ieri (21 dicembre) ha preso atto dell’informativa svolta sull’argomento dal sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano.

La quota complessiva prevista per i nuovi flussi è di 82.705 unità e sono stati aumentati i settori economici in cui questi lavoratori possono essere impiegati. Inoltre, sono state riservate quote specifiche ai lavoratori di Paesi con cui l’Italia ha stipulato accordi di cooperazione in materia migratoria, ai lavoratori che hanno completato programmi di formazione nei Paesi di origine e alle richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro che si impegnano a supervisionare il processo di assunzione.

Il nuovo decreto Flussi prevede che i datori di lavoro che vogliano assumere cittadini non comunitari dall’estero debbano verificare presso il centro per l’impiego competente l’indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale per il profilo richiesto. A tale scopo, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal) metterà a disposizione un modello di richiesta di personale da presentare al Centro per l’impiego.

Il decreto Flussi rappresenta uno strumento importante per regolamentare l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia e per garantire che questi siano impiegati in modo equo e trasparente. Tuttavia, è necessario assicurare che questo meccanismo sia utilizzato in modo responsabile e che le quote previste vengano rispettate, al fine di evitare sfruttamento e promuovere la coesione sociale. Inoltre, è importante che il processo di assunzione dei lavoratori stranieri sia trasparente e che siano rispettati i diritti dei lavoratori stessi.

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