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Nuovo naufragio tra l’Italia e la Libia, decine di morti

Il racconto dei superstiti soccorsi in mare e sbarcati in Sicilia: "Il gommone imbarcava acqua". Save the Children: "Le versioni sono concordi"

 
Augusta (Siracusa) – 23 luglio 2015 – Ancora morte nel Canale di Sicilia.
 
Sarebbero circa quaranta le persone annegate dopo che ieri mattina il gommone sul quale erano partire dalla Libia ha iniziato a imbarcare acqua. A riferirlo, i superstiti soccorsi prima da un mercantile davanti alle coste del Paese nordafricano, e quindi affidati alla nave militare tedesca Holstein, che li sbarcati stasera ad Augusta. 
 
I supersiti sono circa un’ottantina, ma dicono che a bordo prima del naugrafio erano centoventi. Tra loro somali, eritrei o cittadini di Paesi dell’africa subahariana, come Benin e Mali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambine. 
 
A raccogliere le testimonianze sono stati gli operatori di Save The Children.  “Abbiamo parlato con diversi di loro – spiega la portavoce dell’organizzazione umanitaria, Giovanna Di Benedetto  – e le versioni sono concordi. Ho davanti a me un ragazzo in lacrime perchè ha perduto il fratello”.
 
I supersiti del naufragio non sono glu unici soccorsi dalla nave Holstein, che ha portato ad Augusta complessivamente 283 persone. Ancora non si sa dove verranno trasferite. 
 
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