Nel discorso sullo Stato dell’Unione il presidente americano torna a invocare nuove regole. “La nostra economia è più forte quando sfruttiamo i talenti e l’ingegnosità di tenaci, speranzosi migranti”
Washington – 13 febbraio 2013 – Perchè l’America torni a crescere serve anche una riforma complessiva dell’immigrazione. Che preveda più controlli, ma dia anche una chance agli irregolari, sappia semplificare i canali di ingresso regolare e attirare talenti.
Per Barack Obama ormai è quasi un mantra, ripetuto anche ieri sera nel discorso al Congresso sullo stato dell’Unione. Quello in cui, parafrasando Kennedy, il presidente americano ha ricordato ai parlamentari che “la Costituzione non fa di noi dei rivali, ma dei partner per il progresso. È compito mio dirvi qual è lo stato dell’Unione, ma è compito di tutti noi migliorarlo”.
Tra gli obiettivi da centrare, secondo Obama c’è anche “essere certi che l’America rimanga un posto dove chiunque vuole lavorare, dove tutti quelli che vogliono lavorare duro abbiano la possibilità di farsi strada”.
“La nostra economia – è tornato a sottolineare Obama – è più forte quando sfruttiamo i talenti e l’ingegnosità di tenaci, speranzosi migranti, e proprio adesso i rappresentanti di imprese, lavoratori, forze dell’ordine e comunità religiose sono tutti d’accordo che è arrivato il momento di una riforma complessiva dell’immigrazione. Ora è il momento di farla. Ora è il momento. Ora è il momento”.
Il presidente ha quindi elencato quelli che dovrebbero essere i punti principali della riforma. Rafforzare i controlli: “Un vera riforma significa una forte sicurezza del confine, e noi possiamo costruire su quello che la mia amministrazione ha già fatto, mettendo più agenti sul confine meridionale di quanti mai ce ne sono stati nella nostra storia e riducendo gli attraversamenti clandestini ai livelli più bassi degli ultimi 40 anni”.
Dare la possibilità dimettersi in regola a milioni di irregolari. “Una vera riforma significa stabilire un percorso responsabile per meritarsi la cittadinanza, un percorso che includa far esaminare il proprio passato, pagare e tasse e una multa significativa, imparare l’Inglese, e mettersi in fila dietro a quanti hanno provato a venire qui legalmente”.
Infine, semplificare gli ingressi legali e attrarre talenti. “Una vera riforma significa aggiustare il sistema dell’immigrazione legale in modo da tagliare i tempi d’attesa e attrarre imprenditori e ingegneri altamente qualificati che ci aiuteranno a creare lavoro e a far crescere la nostra economia”.
“Noi – ha concluso – sappiamo cosa bisogna fare. Mentre parliamo, gruppi bipartisan in entrambe le camere stanno lavorando con diligenza per scrivere una testo, e io plaudo ai loro tentativi. Perciò, facciamolo. Mandatemi un testo di riforma complessiva dell’immigrazione nei prossimi pochi mesi, e io lo firmerò. E l’America diventerà migliore. Facciamolo, facciamolo”.
Il discorso integrale di Obama (in inglese)