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Obama blocca le espulsioni delle “brave persone”

Il ministro dell’Interno americano annuncia che verranno riesaminati 300mila casi. Rimpatriato chi è un pericolo per la sicurezza pubblica, gli altri potranno rimanere negli Usa

 

Roma – 25 agosto 2011 – Stop ai rimpatri indiscriminati. Il governo americano valuterà caso per caso, bloccando le espulsioni dei clandestini che non costituiscono un’effettiva minaccia per la sicurezza pubblica, come ad esempio gli studenti o i lavoratori che mantengono intere famiglie e la cui unica colpa è non avere un permesso di soggiorno.

Lo ha spiegato giovedì scorso il ministro dell’interno Janet Napolitano in una lettera al Congresso, annunciando nuove linee guida per riesaminare la situazione di 300mila persone in attesa di espulsione.  “Questo approccio caso per caso – ha scritto Napolitano – aumenterà al sicurezza pubblica. I giudici dell’immigrazione potranno così decidere più velocemente sui casi ad alta priorità, come quelli che coinvolgono criminali condannati”.

Mentre la riforma dell’immigrazione è impantanata al Congresso, la mossa dell’amministrazione Obama asseconda le richieste dei latinos e dei gruppi per i diritti civili, che chiedono da tempo alla Casa Bianca di fermare le deportazioni.

Finora il presidente americano aveva detto di non avere questo potere e di dover rispettare le leggi sull’immigrazione. Janet Napolitano ha però spiegato che il suo ministero può concentrarsi sulle “priorità”, definendo una serie di criteri sulle espulsioni, che di fatto bloccheranno quelle ritenute non urgenti.

“Questa decisione dimostra che il presidente vuole usare il suo potere quando la vita di brave persone rischia di essere rovinata da leggi cattive” ha commentato il deputato democratico dell’Illinois Luis V. Gutierrez. Non è poi un mistero che lo stop alle espulsioni blandisce gli elettori ispanoamericani, che l’anno prossimo potrebbero essere fondamentali  per riconferma Obama alla Casa Bianca.

Elvio Pasca

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