Il Senato converte in legge il decreto del governo. Aumentano i casi di espulsione come alternativa alla detenzione, identificazione anticipata appena si entra in carcere
Roma – 20 febbraio 2014 – Ieri il Senato ha approvato ieri definitivamente, con 147 voti favorevoli, 95 contrari e nessun astenuto , il ddl n. 1288 di conversione del decreto-legge 146/2013, in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria. Un testo soprannominato “svuotacarceri” che prevede interventi specifici anche per i detenuti stranieri.
Non potrebbe essere altrimenti, se si considera che al 31 gennaio scorso, a fronte di una capienza regolamentare di 47.711 posti, nei penitenziari italiani erano presenti 61.449 detenuti e, tra questi, ben 21.167, il 34%, erano cittadini stranieri.
Lo “svuotacarceri” interviene sull' l’articolo 16 del testo unico sull’immigrazione, aumentando i casi in cui ai detenuti stranieri si applica l’espulsione come alternativa al carcere quando devono scontare una pena, anche residua, non superiore ai due anni. Vengono esclusi da questa procedura i condannati per reati particolarmente gravi e, specificatamente, i trafficanti di uomini.
Un altro intervento significativo, che traduce in legge una prassi finora applicata con difficoltà nei nostri penitenziari, riguarda l’identificazione per l’espulsione di questi detenuti, che inizierà appena entrano in carcere in modo da porterli effettivamente rimpatriare quando usciranno. La Polizia interesserà subito le autorità consolari dei Paesi di provenienza e il ministero dell’Interno si coordinerà con quello della Giustizia.
È una misura che dovrebbe ridurre uno dei problemi maggiori dei Centri di Identificazione ed Espulsione, dove transitano molti ex detenuti in attesa di rimpatrio. Questo genera sovraffollamento nelle strutture, costringe gli ex detenuti a un ingiusto “supplemento di pena” e fa convivere in condizioni già molto difficili persone che sono finite nei Cie solo perché erano prive di un permesso di soggiorno e persone che hanno commesso crimini di gran lunga più gravi.
Elvio Pasca