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400 euro per l’ idoneità alloggiativa. Stangata leghista sugli immigrati

In alcuni Comuni amministrati dal Carroccio prezzi alle stelle per il certificato necessario a chiedere ricongiungimenti familiari e carte di soggiorno. Nonostante una condanna per razzismo

 
23 giugno 2015 –  Paghereste mai  oltre 400 euro per un pezzo di carta dove c’è scritto che potete abitare nella casa dove abitate? Eppure è il balzello che alcuni Comuni amministrati dalla Lega Nord impongono agli immigrati. 
 
Il pezzo di carta di questione è il certificato di idoneità alloggiativa. Serve, ad esempio, per portare in Italia moglie e figli con un ricongiungimento familiare, oppure, dopo cinque anni di residenza regolare in Italia, per mettersi in tasca la carta di soggiorno. Qualche Comune lo chiede anche (illegittimamente) per l’iscrizione all’anagrafe. 
 
Praticamente in tutta Italia il certificato costa al massimo una cinquantina di euro in “diritti di segreteria”, ma all’inizio del 2014 fa a Bolgare (BG)  il sindaco leghista pensò bene di ritoccare la tariffa a 500 euro.  “Non obblighiamo nessuno a restare…” spiegò serafico, ma qualche mese dopo il tribunale di Bergamo cancellò il rincaro perché era discriminatorio e costrinse il Comune a risarcire gli immigrati che avevano pagato più del dovuto. 
 
Nonostante quella sentenza, il cattivo esempio di Bolgare ha però fatto scuola in altri Comuni guidati dal Carroccio  tra le province di Bergamo e Brescia, che a botte di delibere hanno tutti alzato vertiginosamente i prezzi del certificato. Si vai dai 160 euro chiesti ad Albino ai 425 euro di Pontoglio, passando per i 220 euro di Seriate e i 325 euro di Telgate. 
 
Il caso è arrivato lo scorso aprile in Parlamento. I deputati di Sel Celeste Costantino e Franco Bordo hanno presentato un’interrogazione, ancora in attesa di risposta,  per chiedere la governo di intervenire contro i rincari e il 10 giugno è stato approvato un ordine del giorno che impegna il governo a fissare un importo massimo per il rilascio del certificato di idoneità alloggiativa. 
 
Intanto si è mossa anche l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, che già aveva ottenuto la cancellazione della “supertassa” di Bolgare. L’Asgi ha scritto agli altri Comuni leghisti, chiedendo loro di fare marcia indietro o almeno di sospendere le delibere in attesa della decisione del governo. L’invito, però, finora è caduto nel vuoto e ad Albino, Pontoglio, Seriate e Telgate essere immigrati è ancora un salasso
 
Stranieriinitalia.it
 
 
 
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