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Oltre 5.500 presenze per la quarta edizione del Festival delle Migrazioni, appuntamento al 2023

Roma, 3 ottobre 2022 – Si è chiusa a Torino la quarta edizione del Festival delle Migrazioni, che dal 27 settembre al 2 ottobre 2022 si è svolta in vari luoghi della città, tra cui l’ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, la Scuola Holden, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, le sedi di Pastorale Migranti e Valdocco e il Giardino Pellegrino a Borgo Dora. Sei giorni, quindici incontri, laboratori e tavole rotonde, otto spettacoli teatrali, quattro concerti per un totale di 5.500 passaggi e la presenza di più di 500 persone alla Cena delle Cittadinanze, la tradizionale cena che vede i partecipanti condividere il cibo portato da casa o i piatti proposti dalle cucine dal mondo presenti al festival.
 
Il programma si è sviluppato a partire dall’idea che esistano diversi tipi di migrazioni, con cause e conseguenze differenti, inscindibili dalla questione climatica e da quella della sovranità alimentare, insieme all’avanzamento delle guerre in corso. Il pubblico del festival ha approfondito questi temi grazie alla testimonianza di ospiti con background migratorio, tra cui l’attivista afghana Sapeda, i siriani Muna e Mido Khorzom e Asmae Dachan, il musicista nigeriano Chris Obehi e il messicano Mario Vergara. Il racconto di sé e della propria esperienza è avvenuto anche attraverso la musica, con i concerti di Baba Sissoko, artista e compositore del Mali e della cantautrice di origine marocchine Rania Khazour. Numerosi i giornalisti e le giornaliste che in questi sei giorni hanno contribuito ai dibattiti raccontando il lavoro come corrispondenti esteri, come Cecilia Sala, Raffaele Crocco, Murat Cinar con Tiziana Ferrario, Nico Piro, Antonella Napoli, Enzo Nucci, Francesca Mannocchi e Tiziana Ciavardini in collegamento.
 
Ognuno degli otto spettacoli della kermesse, tra monologhi, performance e rappresentazioni corali, ha immediatamente registrato il tutto esaurito. Sul palco, il tema delle guerre e delle conseguenze sugli uomini e le donne che la vivono in prima persona, il peso e la fragilità della Storia, la vita nella periferia di una grande città; ma anche le esperienze di impegno civile a Lampedusa, il genocidio di Srebrenica in Bosnia, l’amore a Tel Aviv tra ragazza ebrea e un ragazzo palestinese, i braccianti agricoli costretti a vivere in ghetti tra sfruttamento e caporalato e il lavoro del rider in Italia.
 
Alle collaborazioni già in corso, come quella con Torino Spiritualità, con gli incontri Torino città del dialogo, con Valentino Castellani e Gianna Pentenero, e Salvare la pelle degli altri con Cecilia Strada e Gherardo Colombo, si è aggiunta quest’anno quella con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha ospitato lo spettacolo Sid – Fin qui tutto bene, con Alberto Boubakar Malanchino.
 
“Ci vorrebbero più festival delle migrazioni”, commentano la direttrice Gabriella Bordin e i direttori Beppe Rosso e Simone Schinocca“Ogni incontro è stato l’occasione di scoperta e messa a fuoco di un diverso tema. Quest’edizione ci ha confermato che il pubblico è interessato ad avere un’informazione di qualità e un racconto dei fatti del mondo continuativo, che sia di prima mano e ben contestualizzato, al di là del sensazionalismo del momento. Da qui la scelta di avere tra gli ospiti tanti giornalisti, attivisti e migranti”.
 
Il Festival delle Migrazioni è ideato e organizzato dalle compagnie teatrali A.M.A. Factory, AlmaTeatro e Tedacà ed è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore), Otto per mille Chiesa Valdese e MiC e patrocinato da Città di Torino, Città Metropolitana, Circoscrizione 7, Ordine degli Assistenti Sociali Consiglio Nazionale e Regione Piemonte. L’appuntamento con la V edizione è previsto per settembre 2023.
 
Hanno collaborato con il Festival delle Migrazioni 2022: 20! di Talk, Arci Torino, Associazione Stampa Subalpina, Associazione Quore, Atelier Heritage, Balon Mundial, Carovane Migranti, Circolo Articolo 21 Piemonte, CNOG – Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti, Coldiretti, Concorso letterario nazionale Lingua Madre, Emergency, Engim Internazionale, Fertili Terreni Teatro, Fondazione Comunità Porta Palazzo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fuori di Palazzo, Generativa!APS, Generazione Ponte, Giardino Pellegrino, Guerrilla Spam, IRES Piemonte, Istituto di Ricerca Codici, LabPerm di Castaldo, Lovers Film Festival, Masré, Panafricando Associazione Culturale, Pastorale Giovanile Salesiana, Polo del ‘900, Retesette, Riforma – Eco delle valli valdesi, Safarà, San Pietro in Vincoli Zona Teatro, Scuola Holden, SOS – Meditarrenée, Torino Pride, Torino Spiritualità, Trio Segreto, Turismo Torino e Provincia, Ufficio Pastorale Migranti, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Valdocco, Yepp Porta Palazzo, ZaLab.
Il Festival delle Migrazioni, nato dall’esperienza de La foresta che cresce (progetto Migrarti / Mibact) è ideato e organizzato da A.M.A. Factory, AlmaTeatro e Tedacà. Si svolge a Torino e propone un programma di appuntamenti di teatro, arte, letteratura, incontri e momenti di convivialità dedicati al tema delle migrazioni. Il Festival delle Migrazioni è un invito collettivo a incontrarsi per riflettere sulle resistenze culturali, sulla convivenza, sul concetto di comunità e accoglienza, che vede in dialogo la popolazione italiana autoctona, le persone di diverse provenienze che da anni sono residenti qui, le seconde e terze generazioni, chi da poco è arrivato in Italia, i migranti, intesi come soggetti attivi del nostro territorio e non oggetti da studiare o raccontare. Allo stesso tempo il festival dedica spazi di approfondimento ai molteplici aspetti che riguardano le migrazioni anche da un punto di vista giornalistico o accademico, mettendo in dialogo docenti, giornalisti e addetti ai lavori.
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