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Operazione contro i razzisti di “Militia”, cinque arrestati

I militanti di estrema destra accusati anche di incitamento all’odio razziale. Nel 2008, un loro striscione irrideva alla strage di Castelvolturno

Roma –  14 dicembre 2011 – “Minime in Italia: Milano -1. Castelvolturno -6” recitava uno striscione affisso a Roma nel 2008, dopo che la camorra aveva ucciso sei nigeriani nel casertano. Lo firmava il movimento di estrema destra Militia contro il quale stamattina i carabinieri del Ros hanno condotto un’operazione conclusasi con cinque arresti.

 

Insieme al leader Maurizio Boccacci, 54 anni, residente ad Albano Laziale e militante storico nei movimenti della destra eversiva, sono finiti in carcere anche a Stefano Schiavulli (26 anni, di Roma), Giuseppe Pieristé (54 anni, di Ascoli Piceno), Massimiliano de Simone (43 anni, di Roma) e Daniele Gambetti, (26 anni, di Albano Laziale). Ci sarebbero inoltre altri undici indagati.

I membri dell’organizzazione sono  ritenuti responsabili di associazione per delinquere, violazione della legge Mancino, azioni contro la comunità ebraica romana e minacce nei confronti del suo presidente Pacifici, del sindaco di Roma Alemanno, di Schifani e Fini, dell’ex presidente Usa George Bush e di cittadini rumeni. Contro di loro gli arrestati avrebbero prospettato una serie di azioni violente.

“Agivano – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – con il proposito di ricorrere alla violenza e di impiegare ordigni esplosivi per colpire gli obiettivi e di porre le basi di una ‘guerra rivoluzionaria’”, contrapponendosi alle Istituzioni “con comunicati propagandistici predisposti contro le iniziative giudiziarie, per accreditarsi innanzi all’opinione pubblica e ricercare ulteriori seguaci”.

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