Roma, 24 marzo 2025 – Il 21 marzo scorso, una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma ha portato all’arresto di sei cittadini nigeriani accusati di gravi reati quali tratta di esseri umani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, estorsione, sequestro di persona, procurato aborto e riciclaggio di denaro. Le accuse sono aggravate dall’utilizzo del metodo mafioso e dalla natura transnazionale delle attività criminali.
L’operazione, che ha visto impegnati il personale del Servizio Centrale Operativo, della S.I.S.C.O. di Roma e Brescia, il Servizio per la Cooperazione di Polizia e il Reparto Prevenzione Crimine, si è svolta simultaneamente a Roma, Brescia e in Islanda, dove alcuni degli indagati si erano trasferiti da tempo.
Al centro delle indagini, l’organizzazione criminale denominata ‘Maphite‘, di stampo mafioso e composta prevalentemente da cittadini nigeriani attivi non solo in Italia ma anche in altri paesi europei. Le vittime, tra cui anche minorenni, venivano reclutate in Nigeria con la promessa di un futuro migliore, ma erano costrette a compiere un lungo viaggio caratterizzato da violenze fisiche, psicologiche e sessuali, attraverso il Niger e la Libia, fino ad arrivare via mare sulle coste italiane, a Pozzallo.
Giunte a Roma, le giovani donne finivano nelle mani di una “madame” e di altri esponenti del gruppo criminale che, con minacce, violenze e privazioni, le obbligavano alla prostituzione. Chi si rifiutava subiva ulteriori vessazioni, tra cui la privazione del cibo e il divieto assoluto di contatti con le famiglie rimaste in Nigeria. Particolarmente grave il caso di una ragazza, giunta in Italia incinta e obbligata ad assumere farmaci estremamente pericolosi per interrompere la gravidanza, rischiando seriamente la vita, al solo scopo di poterla sfruttare nell’attività di prostituzione.
L’operazione segna un’importante svolta nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale che sfrutta la disperazione di persone vulnerabili, evidenziando l’efficacia della collaborazione tra forze investigative nazionali ed internazionali.