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Otto migranti si cuciono la bocca nel Cie di Ponte Galeria

La protesta choc di un gruppo di nordafricani. Il sindaco Marino: "Sono luoghi disumani"

Roma – 21 dicembre 2013 – Protesta choc al centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, a Roma.

Stamattina quattro migranti si sono cuciti la bocca. Secondo le prime informazioni, sarebbero ex detenuti maghrebini, e per uno di loro era fissato il rimpatrio lunedì mattina. Per serrarsi le labbra hanno utilizzato un ago forgiato con la testa metallica di un accendino e il filo di un materasso.

I quattro sono stati soccorsi dalla polizia e affidati alle cure di un medico. Poche ore dopo, però altri quattro ospiti del centro hanno aderito alla protesta, cucendosi a loro volta la bocca. Attualmente nel Cie di Ponte Galeria sono rinchiuse circa novanta persone, una sessantina di uomini condividono l'area più affollata della struttura.

Quello di oggi è l'ennesimo episodio di autolesionismo che si verifica nei Cie, strutture dove i migranti irregolari possno essere trattenuti fino a diciotto mesi . Le rivolte sono frequenti (a Ponte Galeria ce n'è stata una lo scorso febbraio), così come i gesti estremi: anche a Torino nel 2010 alcuni ospiti si cucirono la bocca.

"La loro protesta ci impone con forza di iaprire il dibattito nazionale su questi luoghi disumani e su una legge, la Bossi-Fini, che equipara a criminali chi fugge da guerre, violenze, e povertà"  commenta su Facebook il sindaco di Roma Ignazio Marino. "Non possiamo e non vogliamo abituarci alle tragedie. Dobbiamo, al contrario, impegnarci tutti contro l'indifferenza"
 

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