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Palio. La Padania: “No al pittore islamico”

Il quotidiano della Lega contro Ali Hassoun, che dipingerà il Cencio. “Colonizzati dai musulmani”

Roma – 9 giugno 2010 – “Le mani dell’islam sul palio di Siena”, titola oggi la Padania. Che succede? I fantini del palio più famoso d’Italia si sono convertiti in massa? Qualche sceicco saudita ha comprato piazza del Campo?

No. Semplicemente, a dipingere il drappo di seta (il famoso “Cencio” o “Drappone”) da consegnare alla contrada vincitrice il prossimo 2 luglio sarà Ali Hassoun, pittore italiano, a Siena da quindici anni, ma di origine libanese e fede islamica. Ed è proprio il suo credo religioso a far insorgere oggi il quotidiano della Lega Nord.

“Prima la moschea a Colle Val d’Elsa, adesso anche il palio di Siena viene colonizzato dagli islamici” denuncia un articolo fortemente polemico, che contrappunta ogni dichiarazione rilasciata dal pittore con quelli che sarebbero i difetti dell’Islam.

Hassoun annuncia che il suo dipinto, che rappresenterà anche la Madonna, “dimostrerà che il dialogo tra Cristianesimo e Islam è possibile". La Padania chiede allora “dov’è il dialogo se nei paesi islamici non si fanno costruire le chiese”? Il pittore ricorda che “a Maria è dedicata la 19esima Sura del Corano, che è anche l’unica dedicata per intero a una donna”. Ma il giornale ribatte che “alle altre donne, per intero, resta soltanto il velo. Oltre alla sottomissione al genere maschile”.

Insomma, per  il quotidiano del Carroccio, poco conta come usa il pennello. Il pittore del Palio deve avere al collo la croce. 

Elvio Pasca


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