Roma, 31 maggio 2024 – Nelle sue prime considerazioni finali da governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha lanciato un messaggio di fiducia per il futuro, riconoscendo i problemi strutturali che negli ultimi decenni hanno penalizzato l’Europa e, in particolare, l’Italia. Il suo discorso, pronunciato davanti ai predecessori Draghi e Visco, banchieri e vertici delle istituzioni, ha messo in evidenza un’agenda chiara che, se realizzata, potrebbe segnare una svolta importante.
Panetta: “Serve più integrazione”
Panetta ha sottolineato l’importanza dell’integrazione europea come risposta al rischio di irrilevanza cui i singoli Stati sarebbero condannati dalla cruda aritmetica dei numeri. Secondo il governatore, infatti, il processo di integrazione globale si è interrotto. E ora tutti i Paesi cercano un nuovo equilibrio tra efficienza e sicurezza. Mentre l’Europa, con il suo alto grado di integrazione nei flussi globali, si trova in una condizione di particolare fragilità. Le risorse necessarie per le transizioni verde e digitale, oltre che per aumentare le spese militari al 2% del Pil, ammontano a 800 miliardi di euro l’anno fino al 2030, secondo le stime della Commissione Europea. E per affrontare questa sfida, Panetta ha affermato che sono necessarie politiche comuni.
Il governatore, poi, ha indicato due priorità per l’Europa. La prima è un percorso verso una politica di bilancio condivisa. Per questo ha criticato il nuovo Patto di stabilità, che non ha fatto segnare passi avanti in questo senso e non ha semplificato le regole, con il rischio di far apparire le norme sbilanciate verso il rigore e poco attente alle esigenze dello sviluppo. La seconda priorità è la costruzione di un mercato comune dei capitali, che rappresenta uno dei grandi svantaggi competitivi dell’Europa rispetto agli Stati Uniti. Per raggiungere questo obiettivo, Panetta ha suggerito la creazione di un titolo di debito comune e il completamento dell’unione bancaria.
Inoltre, Panetta ha parlato del declino demografico definendolo una sfida significativa. Una proiezione di diminuzione della popolazione in età lavorativa di 5,4 milioni di unità entro il 2040 comporterebbe una contrazione del Pil del 13%. Per contrastare questa tendenza, è necessario aumentare il tasso di occupazione, in particolare femminile, e garantire un flusso di migranti ben gestito e coordinato a livello europeo. Tuttavia, il contributo della forza lavoro alla crescita sarà modesto. Successivamente, ha toccato altri temi come la produttività, il debito pubblico e l’esigenza di una prudenza fiscale. E ha sottolineato anche l’importanza della politica monetaria, che non deve essere eccessivamente restrittiva.
Nelle conclusioni del suo discorso, infine, Panetta ha citato Jacques Delors, padre dell’Europa da poco scomparso, sottolineando la necessità di maggiore integrazione. Ha affermato, infatti, che un’Europa più forte e unita può portare a un’inversione di tendenza per l’Italia. E nonostante i gravi problemi italiani, Panetta ha espresso fiducia nella capacità del Paese di superare le difficoltà e di contribuire al progresso dell’Unione europea.
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