Roma, 10 aprile 2017 – Sul tema dei migranti occorre certo uno sforzo teso alla “cooperazione internazionale per la gestione delle politiche” a loro indirizzate e promuovere “l’accoglienza e l’ospitalita’ dei profughi e dei rifugiati favorendo la loro integrazione” ma anche un impegno culturale che passi per una informazione troppo spesso votata al “sensazionalismo”.
Il richiamo e’ venuto da Papa Francesco nel corso di una intervista rilasciata al bimestrale del Dipartimento per le liberta’ civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, “Liberta’civili” che ha ripreso le sue pubblicazioni dopo uno stop di quasi un anno e mezzo. Un “atto di rinascita”, come lo ha definito oggi il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che e’ stato presentato dallo stesso responsabile del Viminale.
A dare lustro alla nuova pubblicazione, l’intervista a Papa Francesco che ha chiesto ai media di essere “spinti dal dovere di spiegare i diversi aspetti delle migrazioni, facendo conoscere all’opinione pubblica anche le cause di questo fenomeno”. “Spesso – ha invece fatto presente il Papa – sono gli stessi mass media a utilizzare stereotipi negativi parlando di migranti e rifugiati. Basti pensare all’uso scorretto che spesso fanno dei termini con cui appellano migranti e rifugiati. Quante volte si sente parlare – si e’ lamentato – di ‘clandestino’ come sinonimo di migrante. Questo non e’ corretto: e’ un’informazione che parte da una base errata e che spinge l’opinione pubblica a elaborare un giudizio negativo”. Francesco ha, quindi parlato di “sensazionalismo a cui gran parte dei media di oggi punta” affrontando questi temi dove “fa piu’ scalpore un fatto di cronaca nera rispetto al racconto di una buona notizia”. “La buona informazione – ha concluso il Papa – puo’ abbattere i muri della paura e dell’indifferenza”.