Francesco primo agli ambasciatori: “Nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami tra i popoli. Mi aiutano le origini italiane"
Roma – 22 marzo 2013 – Non si possono vivere legami veri con Dio ignorando gli altri.
Per questo, dice il Papa accogliendo il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ''e' importante intensificare il dialogo tra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l'Islam e ho molto apprezzato la presenza durante la messa d'inizio del mio ministero di tante autorità civili e religiose del mondo islamico''.
''Ed e' pure importante -ha aggiunto Francesco – intensificare il confronto con i non credenti affinchè non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli''.
"Uno dei titoli del vescovo di Roma e' Pontefice, cioè -spiega Francesco- colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini''. Il Papa esprime il suo auspicio: ''Desidero proprio che il dialogo tra noi aiuti a costruire punti tra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell'altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere e abbracciare! Le mie stesse origini poi mi spingono a lavorare per edificare ponti''.
Il Papa ricorda che la sua famiglia e' di origini italiane: ''E così in me e' sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture fra loro distanti, tra un capo del mondo e l'altro, oggi sempre piu' vicini, interdipendenti, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternita'''.
E in quest'opera, avverte il Papa, ''e' fondamentale anche il ruolo della religione. Non si possono infatti costruire ponti tra gli uomini dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio ignorando gli altri''.