Roma, 22 agosto 2017 – Riconoscere a tutti i migranti lo ius soli e lo ius culturae è una delle strade da intraprendere per “proteggere” adeguatamente i rifugiati, un verbo che insieme ad “accogliere, promuovere e integrare” è fondato “sui principi della dottrina della Chiesa” e deve articolare “la nostra comune risposta” alle “numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, che si celebrerà il prossimo 14 gennaio proprio sul tema “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
Il Papa si è schierato a favore dello ius soli: “Nel rispetto del diritto universale ad una nazionalità – ha infatti precisato – questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita. La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso ‘una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale’”. Ma secondo Bergoglio ai migranti va garantito anche lo ius culturae: “La Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti. Ad essi occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”.