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Parlamento Europeo: via libera al meccanismo eccezionale di ripristino visti

Il provvedimento era in discussione da anni, ma era stato sollecitato l'anno scorso da sei Paesi dopo il boom di domande dai cittadini dei Balcani, dopo l'abolizione dei visti temporanei concessa a Montenegro, Serbia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia nel dicembre 2009 e a Bosnia-Erzegovina e Albania nel dicembre 2010

STRASBURGO, 13 settembre 2013 – Ok dall'Europarlamento ad un 'meccanismo di salvaguardia' per gli Stati membri dell'Unione europea che consente in casi eccezionali il ripristino dei visti per cittadini dei Paesi terzi per cui sono stati aboliti, nell'area di Schengen.

Incaricata di valutare i requisiti e a decidere in merito sarà la Commissione europea, dopo aver informato il Consiglio e il Parlamento Ue. Il regolamento, approvato con 328 voti a favore, 257 contrati e 46 astenuti, consente la sospensione della liberalizzazione dei visti ''come ultima risorsa'' in situazioni in cui si registri un ''sostanziale e improvviso aumento'' di immigrati irregolari e richieste di asilo infondate, in un periodo di sei mesi.

Il provvedimento era in discussione da anni, ma era stato sollecitato l'anno scorso da sei Paesi (Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Austria e Olanda) dopo il boom di domande dai cittadini dei Balcani, dopo l'abolizione dei visti temporanei concessa a Montenegro, Serbia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia nel dicembre 2009 e a Bosnia-Erzegovina e Albania nel dicembre 2010.

''Spero tanto di non dover sperimentare situazioni che possano portare ad una sospensione della facilitazione dei visti – ha commentato il commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom – ma sono anche convinta che avere la possibilità di innescare questo 'freno di emergenza' aiuterà ad aumentare la fiducia degli Stati membri nella governance e in future liberalizzazioni dei visti''. Il regolamento, frutto di un accordo con gli Stati membri, per diventare operativo dovrà essere adottato dal Consiglio Ue e poi essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione.

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