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Parma, il comune chiude centro di accoglienza rifugiati

Nato come risposta emergenziale, ha dato esiti negativi PARMA, 28 agosto 2009 – Chiuderà il 31 agosto prossimo il centro di accoglienza per rifugiati del Cornocchio a Parma, oggetto di dure polemiche politiche nei mesi scorsi.

La decisione e’ del Comune di Parma che preso atto di una situazione complessiva "non piu’ sostenibile" (danneggiamenti, furti, minacce nei confronti degli operatori, inadempienza rispetto alle regole della normale convivenza, mancato inserimento lavorativo e ricerca di alloggio da parte delle persone ospitate) ha scelto di chiudere il centro e contestualmente di potenziare i servizi di alloggio e informazione per rifugiati gia’ esistenti in citta’. La struttura, aperta lo scorso mese di aprile anche su richiesta dell’associazione Ciac, ospita in questo momento 9 richiedenti asilo.

Ad oggi (dati di giugno 2009) il Comune di Parma garantisce assistenza alloggiativa, supporto lavorativo e/o economico a 33 rifugiati o richiedenti asilo inseriti nel programma ministeriale Sprar. A questi si aggiungono 27 rifugiati o richiedenti asilo che usufruiscono di altri servizi, per un totale di 60 persone assistite. Un dato particolarmente significativo che pone Parma tra i primi posti a livello regionale per numero di rifugiati accolti: 45 sono stati i rifugiati accolti a Modena e 40 a Bologna. Inoltre lo sportello informativo del Comune, gestito dall’onlus ‘L’orizzonte’, ha registrato nel 2008 un totale di 153 accessi, erogando con 45 risposte alloggiative immediate.

"Ogni rifugiato politico o richiedente asilo e’ per noi un cittadino degno della massima attenzione in quanto penalizzato due volte: ai disagi tipici dei migranti stranieri si unisce la sofferenza per le discriminazioni o le violenze subite nel paese d’origine", spiega l’assessore alle Politiche sociali Lorenzo Lasagna, precisando che "il percorso che il Comune pone in atto e’ di supporto materiale e psicologico ma anche inserimento in un contesto socio economico cittadino, e per fare questo – rimarca – e’ imprescindibile condividere regole e legalita’".

Un lavoro messo in atto in stretta sinergia con Prefettura, Questura, sindacati, Ausl e centri di formazione. In questo quadro, conclude l’assessore, il centro del Cornocchio e’ stata "una risposta emergenziale temporanea di 5 mesi dai risultati complessivamente negativi, in un contesto che si pone al di fuori della legalita’ e delle regole, per cui abbiamo stabilito di chiuderlo e potenziare i servizi sul territorio".

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