Livia Turco: "Sono luoghi in cui le condizioni di vita sono disumane"
ROMA, 29 settembre 2012 – ''Quante dovranno essere le denunce, le proteste, gli appelli per far capire che i Centri di identificazione e di espulsione (Cie), nelle condizioni in cui si trovano e con l'attuale funzione che svolgono, non sono piu' tollerabili. Non e' piu' prorogabile una decisione che ponga fine alla loro esistenza o che perlomeno individui una modalita' piu' civile per ospitare temporaneamente gli immigrati non identificati o in attesa di espulsione''.
Sono le parole di Livia Turco, responsabile immigrazione del Pd.
''Queste strutture, delle vere e proprie carceri – aggiunge – sono scandalosamente privi o carenti di servizi essenziali per assicurare una dignitosa sopravvivenza ai migranti che vi sono trattenuti. Ancora oggi, la denuncia dell'Ong Medu sui drammi che questi Cie alimentano.
Sono luoghi in cui le condizioni di vita sono disumane, per detenzioni che possono durare fino a 18 mesi. Continueremo a sollecitare il governo – conclude – perche' si valuti seriamente come porre rimedio ad una situazione che fa davvero vergognare l'intero Paese''.