Da una settimana il programma per compilare le domande va a singhiozzo. Colpa di un’infezione informatica
Roma – 23 gennaio 2009 – Permessi di soggiorno malati, ma stavolta i ritardi delle Questure non c’entrano. Dalla scorsa settimana, il sistema che permette a patronati e Comuni di compilare le domande di rinnovo da presentare negli uffici postali fa le bizze.
“I problemi sono iniziati il 15 gennaio, da allora il programma funziona a singhiozzo. Stiamo aspettando che lo risolvano ma intanto questo crea molti problemi agli sportelli che ogni giorno ricevono i cittadini stranieri”racconta Daniela Morlacchi, dal settore immigrazione del patronato Inca-Cgil.
“Il programma –sintetizza – ci permette di arrivare fino alla fine della compilazione, ma quando chiediamo la stampa per consegnare i moduli agli utenti ci dà un messaggio di errore. Non riusciamo nemmeno a capire se la domanda comunque è stata registrata nel sistema o se andrebbe fatta da capo”.
In molti sportelli gli operatori si stanno arrangiando compilando le domande a mano, ma ci vuole più tempo e il disservizio è pesante. “Noi riceviamo per appuntamento e chi viene, in genere, prende un permesso dal lavoro. Se non facciamo in tempo a preparare a mano la domanda, dobbiamo chiedergli di ritornare” conclude Morlacchi.
Gli sportelli hanno segnalato il problema da una settimana e si sta ancora lavorando per risolverlo. Poste Italiane, che gestisce il sistema, punta il dito contro un virus informatico, come spiega il ministero dell’Interno in una mail inviata mercoledì scorso a patronati e associazioni:
“In relazione al blocco del Portale verificatasi nei giorni scorsi e che tuttora sussiste si rende noto quanto riferito da Poste al riguardo: Il blocco nasce da un problema che è a livello nazionale, non solo in Poste, generato da un virus che ha intaccato i sistemi di molte aziende. Stiamo provvedendo da molti giorni a sistemare i portali pubblici non solo il portale immigrazione. Sarà nostra premura comunicarvi lo stato di avanzamento delle attività”.
Insomma, i dottori sono all’opera per curare il malato, ma la prognosi è riservata. Pazienza, guarirà.
Elvio Pasca