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Roma, 28 mag. (Adnkronos) – L’omicidio della donna indiana,
incinta di tre mesi e madre di un bambino di 5 anni, uccisa in
provincia di Piacenza dal marito reo confesso, “e’ l’ennesimo caso di
delitto consumato in famiglia, di un femminicidio maturato nell’ambito
di una relazione familiare”. La triste vicenda di “una donna uccisa
perche’ donna, e prche’ non sottomessa al potere di un uomo, a
prescindere dalla sua nazionalita’, cultura o religione”. Lo dice
all’Adnkronos Luigia Barone di ‘Differenza donna’, associazione
impegnata contro la violenza sulle donne e nella gestione di alcuni
centri antiviolenza a Roma.
“Bisogna puntare i riflettori sul fatto che questi omicidi ,
consumati all’interno di relazioni famigliari coinvolgono anche
tantissime donne italiane – sottolinea Barone – e ricordare ogni volta
che nel nostro paese tante donne vivono in condizioni di segregazione,
private della liberta’ e di diritti. E che anche tante italiane,
cristiane e cattoliche, muoiono per mano di un uomo. Dunque – conclude
– piuttosto che puntare il dito contro religione, cultura e
nazionalita’ come causa di questi delitti, pensiamo che la vittima e’
una di noi”.
(Sin/Ct/Adnkronos)
28-MAG-12 16:50