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Profughi. Il sindaco di Lampedusa: “Domande d’asilo prima di salire sui barconi”

Nicolini: "Le leggi di chiusura favoriscono i trafficanti di uomini. Oggi sono loro a decidere le rotte dei disperati, chi fare partire, come, quando, e come farli morire"

Lampedusa – 26 febbario 2015 – "Purtroppo Lampedusa nell'emergenza e nel momento in cui arrivano i naufraghi o i morti è sempre sola". 

Così il sindaco Giusy Nicolini, che ieri ha ritirato a Bruxelles  il Premio cittadino europeo 2014, per la solidarietà dimostrata dagli abitanti dell'isola ai migranti. Un riconoscimento che secondo il primo cittadino "ha una doppia faccia".

"Questo premio – spiega Nicolini – è motivo di orgoglio per noi perchè significa che il valore del soccorso in mare, i diritti umani, l'accoglienza, sono valori che l'Europa sente come propri. Ma fino a quando ci sarà un'isola che viene premiata per questo, vuol dire che il resto dell'Europa non accoglie, non considera tali i diritti umani".

Il sindaco chiede all'Ue una svolta. "Non serve solo rafforzare Triton, occorre cambiarne gli obiettivi, spostarli più a sud di Lampedusa e avere una politica dell'accoglienza". E L'Italia? "Deve uscire dalla logica dell'emergenza perchè altrimenti è un caos sia in mare che a terra".

Secondo Nicolini, le "leggi di chiusura" favoriscono i trafficanti di uomini.  "Se questi disperati potessero chiedere asilo prima di salire su quei barconi, tutto sarebbe diverso, anche le rotte migratorie cambierebbero".

Oggi, invece, denuncia il sindaco di Lampedusa, "sono solo i criminali che decidono le rotte, chi fare partire, come, quando, e come farli morire"
 

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