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Profughi. Regioni: “Trovare le risorse e ripensare l’accoglienza”

“Permesso umanitario a chi è arrivato dalla Libia, un Fondo permanente per i minori soli”. Le indicazioni della Conferenza delle Regioni

Roma – 11 luglio 2012 –  “Resta da sciogliere il  nodo fondamentale della garanzia dell’integrale copertura finanziaria  da parte del Governo di tutti gli interventi gia’ attuati e da attuare in relazione all’accoglienza, quale elemento pregiudiziale per  l’attivazione dei percorsi per il superamento della fase di  emergenza”.

E’ quanto si sottolinea nel documento della Conferenza  delle Regioni presentato ieri al Comitato parlamentare Schengen, secondo il e’  “doveroso ripensare tutto il sistema di accoglienza italiano sulla  base di alcuni principi e scelte operative di fondo”.

Cinque le priorita’ indicate dalle Regioni:  accesso al territorio di ”flussi misti” che impone garanzie di non  respingimento indiscriminato; applicazione rigorosa del Regolamento  Dublino II che deve avere pero’ al centro il rispetto dei diritti del  richiedente; necessita’ di garantire un contesto di elevata  competenza/qualita’ rispetto alle decisioni assunte in prima istanza  quando si esaminano le richieste di asilo; esigenza di garantire il  diritto a un ricorso con effetti sospensivi; garanzia di forme di  immediata prima accoglienza a partire dalla presentazione della  domanda.

Viene  sottolineata ”la necessita’ di  attivare un ragionamento complessivo rispetto ai sistemi di  accoglienza per richiedenti asilo oggi presenti in Italia (Cara,  Sprar, emergenza Nord Africa, strutture polifunzionali nelle aree  metropolitane di Roma, Milano, Torino, Firenze) che sono di fatto  distinti e paralleli tra loro”.

Le Regioni chiedono  ”la ridefinizione status giuridico, ai fini di una  loro regolare permanenza sul territorio, per tutti i migranti  provenienti dal Nord Africa, anche per coloro che hanno visto  diniegata la richiesta di protezione internazionale dalle Commissioni  territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato seppure  in assenza di ricorso avverso diniego”.

“Si ritiene importante prevedere il rilascio di un permesso  umanitario ai sensi della normativa vigente in materia di protezione  temporanea – fanno notare – per tutti i migranti provenienti  dalla Libia al di la’ delle loro nazionalita’, nonche’ la  regolarizzazione della posizione di coloro che sono entrati minorenni  e, raggiunta la maggiore eta’, non hanno avanzato richiesta di  asilo”.

Il documento punta poi l’attenzione  sull’istituzione “a livello centrale del Tavolo di coordinamento sulla accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale”. Bisogna poi prevedere “nuovi programmi individuali di rimpatrio  volontario e assistito, che offrano ai beneficiari un sostegno  economico adeguatamente rafforzato, di supporto non solo al rientro,  ma anche a un progetto di reintegrazione nel Paese di origine, con un  coerente incentivo economico”. I governatori hanno inoltre affermato  “la necessita’ di ampliare la rete Sprar con ulteriori 2.000 posti”.

Infine, le Regioni hanno ricordato che “l’esperienza della  gestione dell’emergenza Nord Africa ha, altresi’, messo in luce le  criticita’ relative all’accoglienza dei minori stranieri non  accompagnati per i quali – sottolinea ancora il documento – si rende necessaria l’istituzione di un  Fondo stabile per la copertura dei costi sostenuti dagli Enti locali”.

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