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Profughi. Sami (Unhcr): “L’italia deve migliorare su accoglienza e integrazione”

La nuova portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati: “Anche nel 2014 questione gigantesca. Serve il supporto dell’Ue”

Roma – 7 marzo 2014 – “L’accoglienza dei rifugiati non è un problema morale. È questione legale e di diritti”.

A mettere i punti sulle i è Carlotta Sami, nuova portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), arrivata a ricoprire il ruolo che fu di Laura Boldrini in un momento difficile. Continuano ad arrivare in Italia persone che fuggono da guerre e persecuzioni: eritrei, somali, siriani, ai quali potrebbero aggiungersi i profughi di altre emergenze umanitarie, come quelle del Centrafrica e del Sud Sudan.

In un’intervista a Famiglia cristiana Sami non si fa illusioni: “Temo che anche nel 2014 la questione dei rifugiati sarà ancora gigantesca”. Ci tiene però a fare chiarezza, tra tanti che gridano all’invasione: “L’Italia è Stato di transito, degli 11mila siriani arrivati lo scorso anno, solo il 6% ha chiesto asilo al nostro Paese”.  

Secondo la portavoce dell’Unhcr, “in Italia vanno migliorati i servizi che aiutano i profughi a integrarsi. E in generale il sistema di accoglienza: ad esempio, i tempi di attesa per le richieste d’asilo sono troppo lunghi”. Infine, “l’Italia ha bisogno del supporto dell’Unione Europea”
 

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