Maroni in cassa l’ ok degli enti locali. Piano per accoglierne 50 mila, in base a numero di residenti e situazioni preesistenti
Roma – 22 marzo 2010 – Se dal nord africa arriverà l’annunciata maxiondata di profughi, questi verranno accolti in tutte le Regioni italiane, secondo un piano di redistribuzione che verrà messo a punto nei prossimi giorni dal Viminale.
Roberto Maroni ha incassato la disponibilità degli enti locali stamattina, nel corso di un vertice con i presidenti delle Regioni, con i rappresentanti di Comuni (Anci) e province (Upi) e con il commissario straordinario per l’emergenza profughi, il prefetto Giuseppe Caruso.
"Abbiamo discusso dell’eventualita’ che l’emergenza umanitaria in atto porti a un numero considerevole di rifugiati e del relativo piano d’emergenza per accogliere fino a 50mila profughi dal Nord Africa, partendo da un principio di solidarietà e di condivisione come caldeggiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -spiega Maroni- tutte le Regioni devono sentirsi coinvolte: sarà il ministero dell’Interno a formulare un piano per la redistribuzione fino appunto al numero massimo di 50mila persone che, purtroppo, riteniamo realistico; sarà sempre il Viminale a definire nei prossimi giorni i dettagli".
Il ministro dell’Interno ribadisce che "il criterio della distribuzione dei profughi avverra’ sulla base del numero degli abitanti delle singole regioni, fatti salvi alcuni criteri correttivi per quanto riguarda la grossa pressione gia’ esistente in Sicilia, Calabria e Puglia e l’emergenza umanitaria del dopo terremoto ancora in corso in Abruzzo, nonchè alle forti presenze che gia’ si registrano in alcune strutture dei Cie. Nei prossimi giorni -promette- forniro’ il piano dettagliato".
Quanto ai soldi necessari, Maroni ricorda che "si e’ gia’ provveduto al rifinanziamento del fondo di protezione civile, con risorse necessarie per consentire al commissario straordinario di gestire l’emergenza umanitaria".
Anche il presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, ha ribadito la ”piena adesione” delle province con la proposta di rafforzare il sistema ”Sprar” di accoglienza dei rifugiati a livello territoriale. Per l’Anci ha parlato il vicepresidente Zanonato, assicurando ”piena e leale collaborazione con il governo” soprattutto perche’, ha detto, ”ci convince l’idea che sia l’intero paese ed i territori a ripondere a questa possibile emergenza”.
Intanto il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto sapere di essere "disponibile ad accogliere eventuali profughi dalla Libia, in particolare rifugiati politici, ma non accetterò clandestini dal Maghreb, come quelli che stanno sbarcando in questi giorni nell’isola di Pantelleria. Non abbiamo le strutture di accoglienze in grado di ospitare irregolari".
Il Veneto, infatti, è una delle regioni sprovviste di un centro di identificazione ed espulsione ed è candidata ad averne presto uno, secondo quanto previsto dai piani del Viminale. "Siamo in attesa del piano ministeriale per eventuali profughi libici" ma attualmente "abbiamo alcuni limiti, oltre la mancanza di strutture – ha concluso Zaia – la Regione è ancora in emergenza per via delle alluvioni".