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Profughi. Unhcr: “Non rimandate i richiedenti asilo in Grecia, non li protegge”

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Difficoltà di accesso all'asilo, accoglienza inadeguata e razzismo". All'Italia fischiano le orecchie…

Roma – 30 gennaio 2015 – La Grecia non è un paese sicuro per chi fugge da guerre e persecuzioni. Ha avviato delle riforme, ma rimangono ancora “diverse lacune e fonti di preoccupazione che inducono ancora a raccomandare di non rimandare i richiedenti asilo verso quel paese”.

Lo dice l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in un rapporto pubblicato oggi che fa fichiare le orecchie anche all'Italia. Proprio sulla base di analoghe considerazioni, lo scorso ottobre il nostro Paese è stato infatti condannato dalla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo per aver rispedito in Grecia profughi arrivati nei porti di Ancona, Bari e Venezia.

L'anno scorso, ricorda l'Unhcr,  in Grecia sono arrivate via mare 43.500 persone, con un aumento del 280 per cento rispetto al 2013. Circa il 60 per cento proveniva dalla Siria, ma molte persone sono anche giunte dall’Afghanistan, dalla Somalia e dall’Eritrea. In molti hanno proseguito il loro viaggio verso altri Stati dell'Unione Europea.

Il rapporto, basandosi su una valutazione fatta negli ultimi tre mesi del 2014, rinnova una raccomandazione già espressa dall'Alto Commissariato nel 2008. Oltre a dire no ai rinvii realizzati bilateralmente tra paesi, vale anche per i trasferimenti effettuati ai sensi del regolamento di Dublino dell'Unione Europea, secondo il quale è il Paese di primo ingresso che deve farsi carico della domanda di asilo.

In che modo la Grecia non tutela  richiedenti asilo? L'Unhcr stila una lunga lista di problemi: "la difficoltà di accesso alla procedura di asilo; un protratto arretrato di casi irrisolti con la vecchia procedura;  il rischio di detenzione arbitraria; condizioni di accoglienza inadeguate; carenze nei meccanismi di identificazione e di sostegno per le persone con esigenze specifiche; respingimenti di persone alla frontiera;  preoccupazioni per le prospettive di integrazione e di sostegno per i rifugiati; xenofobia e violenza razzista".

La strada, quindi, è ancora molto lunga. L'Unhcr dichiara “la propria disponibilità a continuare a lavorare con le autorità greche per affrontare queste sfide e incoraggia gli Stati membri dell'UE e le istituzioni affinché continuino ad estendere il loro sostegno alla Grecia”.

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UNHCR observations on the current asylum system in Greece
 

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