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“Cambiamo la legge sulla cittadinanza”

Guido Bolaffi: "II testo risale al 1913, quando dall’Italia si emigrava" ROMA – 1 giugno 2009 – "L’Italia continua ad essere l’unica delle grandi nazioni dell’immigrazione internazionale a non aver modificato le norme sulla naturalizzazione ed i requisiti per la concessione della cittadinanza agli stranieri. Problemi che l’Italia non può più permettersi di fare finta di non vedere. Rinviando decisioni dalle quali dipende molto di come e quale sarà la sua futura identità".

E’ l’appello lanciato dalle pagine del Corriere Economia di oggi da Guido Bolaffi, esperto internazionale sull’immigrazione.

"Sull’immigrazione in Italia – spiega Bolaffi – si continua a scherzare col fuoco", continuando ad usare con gli immigrati "regole e modelli che complicano se non addirittura impediscono la piena integrazione nella comunità nazionale di quanti lo vogliono e lo meritano".

Secondo Bolaffi, per capire bene il valore di un radicale ed auspicabile cambiamento della legge sulla cittadinanza è necessario riflettere sui dati dei minori stranieri che vivono in Italia.

"Nelle scuole primarie sono ormai quasi l’8 per cento e nelle materne il 7. Secondo l’Ismu i minorenni stranieri sono aumentati tra il 2004 e il 2008 da 412 mila a 767 mila. Il 22,3 per cento del totale nazionale, con punte che in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio superiori al 25 per cento" – spiega l’esperto.
"Un fenomeno enorme – sottolinea Bolaffi – che le istituzioni e le forze politiche farebbero bene almeno a cominciare a discutere. Anche per evitare di essere anticipati e che siano loro stessi a pretendere qualche spiegazione del perché nati qui, cresciuti negli stessi banchi a fianco di coetanei che li considerano semplicemente compagni con i quali tifare allo stadio per la stessa squadre, non sono italiani".

"Da loro dunque bisogna cominciare – conclude l’esperto – per flessibìlizzare le rigidissime norme della legge sulla cittadinanza del 1913, di fatto ancora in vigore. Automatizzandone il diritto all’accesso, con i dovuti accorgimenti. Prevedere al contempo per i genitori percorsi incentivati e semplificati di naturalizzazione con l`abbreviazione di tempi troppo lunghi e troppo spesso subordinati alla capricciosità discrezionale della nostra burocrazia".

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