Figlia di immigrati aggredita e insultata su un bus a Bologna. Quaranta giorni di prognosi. Conducente denunciato e sospeso
Bologna – 27 aprile 2015 – Botte, insulti razzisti e l’invito a tornarsene nel suo Paese. È l’aggressione subita sabato sera da Tellage Hajar, una diciottenne italiana nata e cresciuta a Bologna, ma figlia di immigrati marocchini.
La ragazza aveva preso un autobus per andare da Bologna a Castel Maggiore, dove vive la zia. È stata l’ultima a scendere, ma quando era ancora con un piede sulla scaletta l’autista è ripartito per poi frenare di colpo. “Gli ho chiesto stupita cosa stesse facendo – ha raccontato a Il Resto del Carlino – e lui mi ha detto: ‘La prossima volta ti muovi, tr…”.
Quando Tellage Hajar, ha ricambiato l’insulto con un “idota”, l’autista le è saltato addosso. “Mi ha dato due schiaffi, ma li ho parati con le braccia. Allora ha preso la rincorsa e mi ha sferrato un calcio potentissimo con lo scarpone antinfortunistica all’addome, all’altezza del basso ventre”.
Violenza fisica, ma anche verbale, tra l’altro razzista: ”Mi ha insultata: ‘Brutta scimmia, torna nel tuo paese. Ti mando all’ospedale’. Ho sentito un male terribile, sono caduta, ho sbattuto la schiena sul marciapiede e non sono più riuscita a muovermi”.
L’autista è poi ripartito in fretta, ma diversi testimoni hanno fotografato la targa. Per la ragazza la brutta avventura si è conclusa al pronto soccorso, dal quale è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni. Ieri ha presentato denuncia. Intanto la Tper, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico in Emilia Romagna, ha individuato e sospeso il conducente del bus accusato dell’aggressione.
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