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“Subito riforme per governare l’immigrazione”

Ismu, Neodemos e Fieri lanciano una serie di proposte. Dagli ingressi per ricerca di lavoro alle regolarizzazioni ad personam "per una politica migratoria efficace e al passo con i tempi"

Roma – 2 luglio 2013 –  Ingressi per ricerca di lavoro, permessi di soggiorno gestiti dai Comuni, regolarizzazioni ad personam, rimpatri assistiti e un ruolo più forte dell’Europa.

Sono alcune delle proposte contenute in “Oltre la crisi:riforme per il governo delle migrazioni”, un documento “per una politica migratoria efficace e al passo con i tempi” presentato oggi dagli esperti della Fondazione Ismu, assieme agli studiosi dell'Associazione Neodemos e del Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull'Immigrazione.

Per quanto riguarda i flussi, il documento propone la creazione di un’Agenzia indipendente, che avrebbe il compito di proporre al Parlamento e al Governo le linee per la programmazione dei flussi, per la loro articolazione a seconda delle finalità dell’ingresso, e della loro composizione. Fornirebbe inoltre consulenza tecnico-giuridica per il governo dell’immigrazione, oltre a monitorare e valutare gli effetti delle azioni e delle politiche attuate.

Gli esperti sottolineano anche “l’assoluta inadeguatezza della chiamata nominativa dei lavoratori residenti all’estero come modalità pressoché esclusiva di reclutamento”. Andrebbe quindi affiancata alla reintroduzione del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro, da rilasciare a fronte di una garanzia fornita dal migrante o da uno sponsor. Si propone anche la necessità di facilitare la trasformazione dei permessi di studio in permessi per ricerca di lavoro.

Secondo Ismu, Neodemos e Fieri, è anche auspicabile il trasferimento ai Comuni di alcune funzioni e competenze in materia di rilascio dei permessi di soggiorno. Così facendo si potrebbe liberare quel personale di polizia che oggi viene sottratto ai propri compiti istituzionali nel campo della sicurezza.

Per il contrasto dell’irregolarità, si denuncia l’inefficacia deterrente del reato di clandestinità, così come la scarsa utilità, ai fini dell’identificazione, dei lunghi trattenimenti nei Cie. Nel documento si chiede di puntare piuttosto su “efficienti modalità di rimpatrio volontario assistito in cooperazione con i Paesi di provenienza”. Stop alle sanatorie di massa, in favore di “una stabile disciplina in materia, che comporti un più incisivo controllo del mercato del lavoro e introduca modalità di regolarizzazione ad personam”.

Il documento allarga infine lo sguardo alle politiche dell’Ue. Occorre facilitare la mobilità sul territorio europeo degli immigrati regolari, mentre per contrastare i flussi irregolari andrebbe rafforzato Frontex. L’Unione dovrebbe inoltre stipulare accordi con i paesi mediterranei e africani per la gestione dei flussi d’ingresso e per la riammissione degli espulsi.

“La debolezza demografica dell’Italia e l’auspicata ripresa economica potranno, nel volgere di breve tempo, riattivare flussi migratori importanti che occorre governare al meglio” sottolineano gli autori del documento. “Politiche migratorie più articolate, più flessibili, che consentano sperimentazioni e monitoraggi, sono quelle più adatte per i prossimi decenni. Ed è bene metterci mano – concludono – senza perdere tempo prezioso”.

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Ismu, Neodemos e Fieri “Oltre la crisi:riforme per il governo delle migrazioni”
 

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