Il presunto terrorista del bardo era sbarcato in Sicilia. Salvini: “Fermare partenze e sbarchi”. Chaouki (Pd): “No a speculazioni, i profughi non c’entrano”
Milano – 20 maggio 2015 – Abdel Majid Touil, detto ‘Abdallah‘, un 22enne marocchino, è stato arrestato stanotte a Gaggiano, vicino Milano. Si sospetta che sia uno degli autori della strage del Bardo a Tunisi del 18 marzo scorso, costata la vita a ventiquattro persone, compresi quattro turisti italiani.
Il presunto terrorista era arrivato il 17 febbraio a Porto Empedocle, in Sicilia, su uno dei tanti barconi di migranti e profughi che attraversano il Mediterraneo e aveva ricevuto un decreto di espulsione dal Questore di Agrigento. Non è ancora chiaro come sarebbe poi tornato in Tunisia e quindi rientrato in Italia dopo la strage.
A Gaggiano vivono la madre e i fratelli di Abdel Majid Touil, tutti con regolare permesso di soggiorno, che insieme ad alcuni vicini sostengono la sua innocenza: “Nei giorni dell’attentato era qui”.
L’arresto ha scatenato il fronte di chi sostiene che sui barconi si nascondano anche i terroristi.
“Tre giorni fa – scrive su Facebook il segretario della Lega Nord Matteo Salvini – un consigliere del governo libico denunciò che i terroristi dell’Isis stanno partendo per l’Italia sui barconi. Stanotte un terrorista marocchino, coinvolto nella strage del Museo di Tunisi, è stato arrestato vicino a Milano”. “Fermare partenze e sbarchi e controllare le frontiere, anche sospendendo Schengen. Subito!” .
“Noi lo avevamo detto: con i barconi arrivano anche i terroristi”, gli fa eco la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Ci chiediamo – aggiunge – cosa debba accadere ancora prima che Renzi e Alfano si diano una svegliata e facciano quello che serve: fermare subito gli sbarchi con un blocco navale al largo delle coste libiche e affondare le navi degli scafisti”.
“Cos’altro serve a palazzo Chigi per comprendere la gravità della situazione, dismettere le chiacchiere inutili ed accelerare la messa in opera del blocco e della distruzione dei barconi dei mercanti di morte, per proteggere i cittadini e le nostre frontiere?” chiede Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama. “Sui barconi carichi di immigrati si mescolano, indisturbati, anche terroristi e feroci criminali che vedono nel nostro vulnerabilissimo Paese un facile approdo a causa delle sconsiderate e miopi scelte del governo e dell’Europa”.
“Abbiamo sentito dire ad Alfano che non c’è un pericolo consistente in Italia, ma la realtà è che la sua totale incompetenza al Viminale sta trasformando il nostro Paese in una retrovia per cellule jihadiste. Il ‘Daspo’ se lo prenda lui, e a vita, dalla scena politica nazionale” dichiarano invece i deputati del Movimento 5 Stelle ed esprimono il loro “personale sostegno all’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine”. “A loro, e solo a loro – sottolineano – va il nostro sentito ringraziamento”.
Dal governo arrivano i complimenti alle forze dell’ordine. “Grazie a Forze dell’Ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità!” twitta il premier Matteo Renzi. “Eccellente lavoro: congratulazioni ai nostri uomini in divisa, agli inquirenti e all’intelligence, che hanno saputo tessere con alta professionalità la rete investigativa, senza escludere alcun canale di possibile infiltrazione” commenta il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“Siamo orgogliosi per l’ottimo lavoro delle nostre forze di polizia e di intelligence che hanno portato all’arresto a Milano di un ricercato internazionale per la strage di Tunisi. Siamo invece molto meno orgogliosi di chi, in modo irresponsabile e ridicolo, cerca di speculare su un risultato importante nella guerra al terrorismo che questo governo sta facendo a partire dall’adozione di una nuova legge antiterrorismo varata poche settimane fa” dichiara invece Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e coordinatore dell’intergruppo sull’immigrazione.
“Non abbasseremo la guardia rispetto alle minacce del terrorismo collegato all’Isis – aggiunge Chaouki – ma confondere il destino di migliaia di profughi con questo importante risultato investigativo, può essere solo frutto di malafede e bassa speculazione demagogica”.