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“Via il reato di clandestinità”, Famiglia Cristiana lancia la raccolta firme

L'iniziativa dei Paolini, che si ispira alle parole di Papa Francesco nella sua recente visita a Lampedusa, ha gia' raccolto importanti adesioni

Roma, 12 luglio 2013 – 'Famiglia Cristiana' lancia attraverso il suo sito una raccolta di firme per abolire il reato di clandestinita'.

L'iniziativa dei Paolini, che si ispira alle parole di Papa Francesco nella sua recente visita a Lampedusa, ha gia' raccolto importanti adesioni: mons. Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento sottolinea: "Sono completamente d'accordo. Quel reato va abolito, se vogliamo mettere in pratica fino in fondo cio' che ha detto il Papa a Lampedusa".

Mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, osserva: "Prevediamo regole piu' umane per chi arriva da noi e per chi nasce in Italia". Il placet all'iniziativa arriva anche da Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl; Piero Martello, presidente del Tribunale del lavoro di Milano; don Armando Zappolini del Coordinamento Nazionale delle Comunita' di Accoglienza; Gianni Bottalico, presidente nazionale Acli; Dario Antiseri, filosofo; Paolo Borgna, magistrato.

Secondo Famiglia Cristiana "le parole del Papa a Lampedusa hanno messo a nudo l'assurdita' di una legge che offende la dignita' umana". Sul punto e' intervenuto anche il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti: "Immaginare che la condizione di clandestinita', connessa al semplice ingresso nel territorio dello Stato senza autorizzazione, sia di per se' un reato, significa espandere in maniera eccessiva l'ambito del diritto penale, senza peraltro disporre degli strumenti applicativi".

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