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RAID CONTRO IMMIGRATI: PIGNETO, IL VILLAGE MULTIETNICO

(ANSA) – ROMA, 25 MAG – Stradine buie e malfamate, spacciatori di stupefacenti e cinema "a luci rosse", negli ultimi 10 anni, hanno lasciato il posto, al Pigneto – un dedalo di viuzze, in un triangolo di territorio compreso tra la via Casilina e la via Prenestina, a ridosso della stazione Termini, – a localini trendy con tavoli all’aperto frequentati fino a tarda notte, botteghe artigianali, ristoranti etnici di vari paesi. Un’atmosfera simile quella del vicino quartiere San Lorenzo, dove non si può dimenticare la vicinanza dell’Università La Sapienza, ai primi posti, come popolazione studentesca, tra gli atenei europei. La trasformazione del "village", che ha coinciso con il trasferimento nella zona di immigrati di molti paesi – a sentire chi ci abita – sarebbe maturata intorno al 2000, quando si sono cominciate a ricostruire quelle basse casette che erano state realizzate dalle cooperative dei ferrovieri, netturbini e tranvieri a fine ‘800. All’interno però la maggior parte delle case ha mantenuto atmosfere particolari, con i portoncini e le strette scalette gelosamente conservati. Motore del cambiamento é stato anche qualche esercente coraggioso, che ha cominciato a mettere i tavolini all’aperto e tenerli fino a tarda notte, chi ha aperto una libreria, chi ha cominciato ad affittare le biciclette sulla piazza che la mattina ospita il mercato. Così nei luoghi di "Accattone", "Bellissima" e "Roma città aperta" la qualità della vita è cominciata a cambiare. Tra l’altro sono arrivati gli stilisti, politici, musicisti come Wladimir Luxuria, Silvia Baraldini, Karl Potter e Iosseliani.n "Gli immigrati sono molti. Li vedo arrivare tutte le mattine dalla stazione, con i loro cartoni – dice una studentessa d’ingegneria che si è trasferita nel quartiere da un paio d’anni – e forse, nel chiuso degli appartamenti sono stipati oltre i limiti. Fuori dei locali, probabilmente, ancora oggi chi vuole può trovare facilmente droga, ma qui al Pigneto la multietnicità è una scommessa, che si stava vincendo ed episodi di violenza e intolleranza come quelli di ieri non ce ne erano mai stati prima d’ora". (ANSA).

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