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Raid razzisti in Abruzzo. Sei arrestati, anche un carabiniere

Ai domiciliari per aver aggredito due cittadini marocchini poco prima di Ferragosto. Una delle vittime aveva protestato per gli schiamazzi sotto casa sua

Roma  – 30 agosto 2013 – Lesioni in concorso e incendio, con l’aggravante del razzismo.

Sono i reati contestati a sei italiani, tra i 18 e i 35 anni, finiti oggi agli arresti domiciliari per l’aggressione  un cittadino marocchino poco prima di Ferragosto a San benedetto dei Marsi, in Abruzzo. Oltre ad aver picchiato l’uomo, avevano dato fuoco alla macchina che utilizzava, di proprietà di un connazionale. Quest’ultimo, qualche giorno dopo, era stato investito e picchiato da uno dei componenti del gruppo, poi individuato.

Tra gli arrestati c’è un carabiniere, che presta servizio in un’altra Regione, dove è stato eseguito il provvedimento firmato dal Gip di Avezzano Maria Proia su richiesta del pm Maurizio Maria Cerrato. C’è anche un settimo indagato, minorenne, la cui posizione è al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di L'Aquila.

Vittime delle aggressioni sono Karim Salah, 34 anni, e Bouhachim Ahmed, 36. Tutto è nato per gli schiamazzi notturni di un gruppo di giovani sotto casa di Salah. Quando l’immigrato ha chiesto loro di smettere, perché rischiavano di svegliare il figlio piccolo, è stato pestato.

Poi c’era stata l’aggressione ad Ahmed: "Sono stato preso alle spalle da un'auto – ha raccontato alla stampa locale  poi sono riuscito a mettermi in salvo per puro miracolo perché l'auto voleva investirmi in retromarcia”. Dalla macchina è poi sceso un uomo che lo ha preso a calci e pugni.

 

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