ESPONENTI COMUNITA’ IMMIGRATI PROTESTANO IN CAPITALE RUSSA (ANSA) – MOSCA, 19 FEB – Allarme razzismo a Mosca, dove oggi un giovane uzbeko di 25 anni è stato accoltellato a morte da un gruppo di adolescenti. Lo riferisce l’agenzia Interfax, citando fonti della polizia cittadina, secondo cui l’aggressione potrebbe avere motivazioni razziali. In tal caso si tratterebbe della quarta vittima nella capitale in meno di una settimana, nel quadro di una apparente escalation di crimini legati al nazionalismo e all’odio etnico. Dall’inizio dell’anno le vittime sarebbero già una decina, di cui sei kirghizi. I bersagli preferiti di questi attacchi, condotti spesso da bande di giovanissimi naziskin, sono infatti proprio gli immigrati delle ex repubbliche sovietiche, in particolare dell’Asia centrale e del Caucaso. Nel 2007 complessivamente gli omicidi a sfondo etnico sono stati 42, il 3,8% del totale, contro i 37 del 2006 e i 16 dell’anno precedente. Gli ultimi episodi risalgono ai giorni scorsi. Domenica sera la polizia ha trovato a nord-ovest il corpo di un trentaquatrenne originario della repubblica di Kabardino-Balkaria, con addosso ancora il cellulare e un portafoglio con 40 mila rubli, circostanza che ha portato gli investigatori ad escludere la rapina e ad ipotizzare la pista razzista. Il giorno precedente una banda di dieci giovani armati di coltello ha preso di mira una coppia di kirghizi: Merlan Eygeshov, 25 anni, è morto dopo essere stato colpito undici volte, mentre Abdametal Mamydov (21), è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale. Giovedì scorso, invece, è toccato ad un tagiko, pugnalato a morte. La polizia ha annunciato di aver aumentato la sua presenza nelle strade, in particolare nella zona a sud-est di Mosca, dove gli attacchi sembrano più frequenti. Ad esprimere preoccupazione sono stati ieri i rappresentanti degli immigrati in un incontro in municipio dove, secondo il quotidiano Vremia Novostei, le autorità cittadine intendevano indirizzare il consenso elettorale dei lavoratori stranieri nelle presidenziali del 2 marzo. Un appuntamento che si è trasformato in una tempestosa requisitoria contro l’inerzia della polizia e la mano troppo leggera dei tribunali contro tale genere di crimini. Secondo gli esponenti delle comunità kirghize, azere e tagike, in Russia si alimenta il mito dell’ impunibilità degli autori di delitti razzisti tentando di considerarli alla stregua di "monelli" o "teppisti" sullo sfondo di un nazionalismo sempre più pericoloso. "Lo slogan dell’unità multinazionale russa non corrisponde alla realtà", hanno sostenuto, denunciando il rischio di un’escalation nel pieno della campagna per le presidenziali. Il capo della polizia di Mosca Vladimir Pronin, dal canto suo, pur promettendo un maggior impegno dei suoi uomini, ha esibito le statistiche, secondo cui il maggior numero di reati é riconducibile agli immigrati: 5000 delitti gravi e 14.000 minori nel 2007.(ANSA).
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RAZZISMO: ALLARME A MOSCA, 4 VITTIME IN 6 GIORNI / ANSA
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