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Razzismo. Consiglio d’Europa: “Con crisi aumenta l’intolleranza”

“Tendenza da combattere: la ricchezza e la diversità culturali hanno giovato alle società europee nel corso della storia”. Il rapporto annuale dell’Ecri

Roma – 4 maggio 2012 – I Paesi europei devono imparare a gestire la diversità o rischiano di perdere una ricca riserva di talenti economici. È uno dei moniti lanciati dalla Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (ECRI) nel suo nuovo rapporto annuale, pubblicato ieri.

I tagli nel settore delle politiche sociali, minori opportunità di lavoro e il conseguente aumento dell’intolleranza nei confronti dei gruppi di immigrati e delle minoranze storiche più antiche rappresentano tendenze preoccupanti emerse dalle visite che l’ECRI ha condotto nei diversi paesi nel corso del 2011. La retorica xenofoba fa ormai parte del dibattito generale e gli estremisti utilizzano con sempre maggior frequenza i media sociali per diffondere i loro punti di vista, mentre la discriminazione contro i rom continua ad aggravarsi.

Il rapporto deplora il fatto che alcuni paesi non siano riusciti a gestire l’afflusso di migranti e di richiedenti asilo nel 2011, con rimpatri eccessivamente rapidi e limitate condizioni di accoglienza. Esorta i governi europei a sostenere la capacità degli organismi nazionali che si occupano di diritti umani invece di utilizzare la crisi economica come pretesto per ridurre le loro risorse.

Secondo Jenö Kaltenbach, neopresidente dell’ECRI, i governi devonoi rendersi conto che l’azione antirazzista è di basilare importanza per la costruzione di una società forte.

“È un errore – ha detto – pensare che la lotta contro il razzismo e l’intolleranza interessi unicamente i gruppi vulnerabili. Una società più giusta costituisce un beneficio per tutti. Combattere gli stereotipi negativi diffusi è la strategia da seguire. La ricchezza e la diversità culturali hanno giovato alle società europee nel corso della storia; è essenziale opporre resistenza al razzismo per preservare il futuro dell’Europa”.

Scarica il rapporto annuale dell’Ecri

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