Ragusa, 3 dicembre 2018 – Ha dovuto sopportare anche questo la povera Fara. “Ci porta malattie, è inammissibile che sia entrata qui”, le hanno urlato delle persone all’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa dove è ricoverata sua figlia di poche settimane. “Vattene”, le hanno gridato in faccia un gruppo di mamme, quando l’hanno vista entrare nel reparto di neonatologia. I medici hanno cercato di stemperare il clima, ma le donne hanno chiamato i carabinieri che sono intervenuti e hanno riportato la calma. Fara è sbarcata a Pozzallo la scorsa settimana, ha partorito da sola in Libia dopo aver subito uno stupro. La sua storia è stata un simbolo nella giornata contro la violenza sulle donne. Subito dopo l’aggressione, la migrante è stata portata, assieme alla bambina, in una stanza. La piccola, dopo un aggravarsi delle sue condizioni, mostra segni di miglioramento e prende peso, come riporta l’Agi. “E’ un episodio che ci sorprende e ci amareggia, perché Ragusa non è questo. Sto cercando di capire meglio quello che è successo. Inviterò Fara in comune, la nostra è una città propensa all’accoglienza”, dice il sindaco Peppe Cassì.
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Razzismo. ‘Porta malattie’, mamma eritrea aggredita in ospedale a Ragusa
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