L'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni richiama le compagnie per le tariffe maggiorate ai guidatori stranieri. “Eliminare il Paese di nascita dai criteri per preventivi e premi”
Roma – 3 febbraio 2015 – Se sei un immigrato l'assicurazione dell'auto può costarti di più.
Diverse compagnie considerano infatti la cittadinanza straniera un fattore di rischio e quindi alzano il premio della polizza. Per verificarlo basta collegarsi a uno dei tanti siti che confrontano i preventivi e chiederne uno come italiano e uno, lasciando invariati gli altri dati, come straniero.
“Sono le statistiche a dire che gli immigrati fanno più incidenti”, si difendono gli assicuratori. La legge, però, dice che non si possono fare discriminazioni in base all'origine, e non a caso le compagnie che sono state portate in tribunale per questo motivo hanno preferito eliminare le tariffe etniche prima di andare incontro a una probabile condanna per razzismo.
Del resto, già all'inizio del 2012, l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali aveva denunciato questa prassi, chiedendo alle compagnie assicurative “tariffe indipendenti dalla cittadinanza dei richiedenti". Qualche mese dopo era intervenuta anche la Commissione Europea, che rispondendo a un quesito dell'Asgi aveva parlato di un “restrizione discriminatoria ingiustificata, poiché la cittadinanza non ha (a differenza dell’esperienza di guida, ad esempio) un impatto sulla capacità di guida degli utenti”.
A quanto pare quei richiami non sono serviti, se a tirare le orecchie alle compagnie adesso è arrivato anche l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass), l'ente, cioè, che dovrebbe garantire “la stabilità e il buon funzionamento del sistema assicurativo e la tutela dei consumatori”.
“Alcune imprese adottano, quale criterio per la determinazione del premio r.c.auto, quello della nazionalità di nascita del soggetto assicurato, applicando, a parità di ogni altro elemento oggettivo e soggettivo, una maggiorazione tariffaria ai soggetti nati in alcuni Paesi europei ed extraeurope” conferma l'Ivass in una lettera inviata lo scorso novembre a tutte le compagnie. “Tali prassi presentano un elevato contenuto discriminatorio”.
Il Servizio Tutela del Consumatore dell'Istituto ricorda proprio il parere dell'Unar. E conclude: “Al fine di evitare comportamenti discriminatori, si richiamano le imprese in indirizzo a riconsiderare tale criterio di determinazione del premio, ponendo in essere ogni attività che si renda necessaria dal punto di vista organizzativo ed operativo affinché i preventivi elaborati ed i contratti del ramo r.c.auto non tengano in considerazione il Paese di nascita dell’assicurato”.
Ennesimo richiamo, quindi, per le compagnie assicurative, stavolta proprio dall'organismo che vigila sul loro comportamento. Sancirà la fine delle tariffe etniche sull'Rca?
Stranieriinitalia.it