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Reato di clandestinità. Governo pronto a cancellarlo (ma resta l’ espulsione)

In arrivo uno schema di decreto legislativo che depenalizza l’ “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”. Il Parlamento lo ha chiesto un anno e mezzo fa

 

 

 

 

 

Roma – 5 novembre 2015 – Via il reato di immigrazione clandestina. Il governo finalmente si muove per mandare in soffitta la norma che trasforma in un criminale chi è in Italia senza permesso di soggiorno. 

È dall’aprile 2014 che il Parlamento gli ha chiesto di cancellare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato” previsto dall’articolo 10 bis del testo unico sull’immigrazione. Introdotto nel 2009 dal centrodestra, non ha mai mandato in galera nessuno (viene punito con una multa sostituibile con un’espulsione), ma ha ingolfato il sistema giudiziario, costringendo le procure a istruire migliaia di processi inutili.

Anche senza reato, chi entra o soggiorna illegalmente in Italia andrebbe comunque incontro all’espulsione. Inoltre, la depenalizzazione riguarderebbe solo il primo ingresso, mentre continuerebbe a commettere reato (e a rischiare pene più severe) chi non obbedisce a un foglio di via o rientra dopo un’espulsione, così come chi viola altre disposizioni come l’obbligo di firma in Questura o la consegna del passaporto.

Ora il governo ha preparato uno schema di decreto legislativo sulle depenalizzazioni che, tra le altre cose, darà finalmente seguito alla richiesta del Parlamento. Dovrebbe arrivare a giorni sul tavolo del Consiglio dei ministri

È fatta? Non ancora. Dopo il primo sì del governo il decreto verrà inviato infatti in Parlamento per raccogliere i pareri di Camera e Senato. Solo dopo quel passaggio potrà essere approvato definitivamente ed entrerà in vigore. 

EP

 

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