Ok della Commissione giustizia al testo approvato in Senato, da lunedì sarà in aula. Trasforma in illecito amministrativo il reato di ingresso e soggiorno irregolare introdotto dal centrodestra nel 2009
Roma – 21 marzo 2014 – L’addio al reato di clandestinità si avvicina, con buona pace di chi difende uno dei frutti più nocivi del governo dell’immigrazione targato Lega Nord e Popolo delle Libertà.
La commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha finito ieri l’esame del disegno di legge sulle “pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio”. Il testo sarà in aula per l’approvazione definitiva a partire da lunedì 24 marzo. ''Puntiamo a chiudere in pochi giorni approvandolo senza modifiche in via definitiva. E' un significativo passo avanti verso la costruzione di un nuovo sistema delle pene'' ha spiegato Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia.
Già approvato in Senato, il ddl prevede tra le altre cose la cancellazione del reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato, introdotto dal centrodestra nel 2009, quando Berlusconi era premier e Roberto Maroni ministro dell’Interno.
Per la precisione, delega il governo ad “abrogare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato previsto dall'articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, conservando rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia”.
Quindi, chi entra e soggiorna irregolarmente in Italia sarà ancora colpito da un’espulsione, ma non ci sarà bisogno di istruire anche un processo penale. Rimarrà invece reato non obbedire a un foglio di via o rientrare in Italia dopo un’espulsione.
Elvio Pasca