Roma, 19 marzo 2025 – L’8 e il 9 giugno 2025, gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari, tra cui spicca la proposta di modifica della normativa sulla cittadinanza, di particolare importanza per le comunità migranti. Il referendum mira a ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana, estendendo automaticamente questo diritto anche ai figli minorenni dei richiedenti.
L’obiettivo della proposta è quello di facilitare l’integrazione dei cittadini stranieri che vivono stabilmente in Italia, riconoscendo il loro importante contributo alla società italiana. Attualmente, la legge richiede una residenza continuativa di almeno 10 anni per presentare domanda di cittadinanza. Se il referendum avrà esito positivo, la riduzione a 5 anni rappresenterà un significativo passo avanti verso l’inclusione sociale e il riconoscimento dei diritti.
È importante evidenziare che, pur modificando il requisito temporale, restano invariati gli altri criteri previsti dalla normativa vigente: la conoscenza della lingua italiana, il possesso di un reddito adeguato, l’assenza di precedenti penali e il rispetto degli obblighi fiscali.
La decisione di abbinare i referendum con il secondo turno delle elezioni comunali, fissato nelle stesse date, è stata presa dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2025 per favorire una maggiore partecipazione elettorale.
Inoltre, per agevolare il diritto di voto di studenti, lavoratori e pazienti fuori sede, è stata introdotta una nuova misura: chiunque risieda temporaneamente lontano dal proprio comune per almeno tre mesi prima del voto potrà richiedere, entro il 5 maggio, di esprimere il proprio voto in una sezione diversa da quella di residenza.
La partecipazione al referendum rappresenta dunque un’occasione fondamentale per esprimersi su una tematica cruciale, contribuendo attivamente al futuro modello di cittadinanza e integrazione in Italia.