Ne servono 500 mila sotto ognuno dei due quesiti. L’obiettivo è cancellare il reato di clandestinità e il legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno
Roma – 16 settembre 2013 – Sprint finale per i dodici referendum proposti dai radicali italiani, tra i quali ce ne sono due che potrebbero scardinare l’attuale legge sull’immigrazione. Come? Eliminando il reato di clandestinità e spezzando il legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.
Continua in tutta Italia la raccolta delle firme. Ne servono cinquecentomila sotto ogni quesito perché gli elettori vengano chiamati a decidere se vogliono cambiare o no le norme attuali e vanno raccolte entro la fine di settembre. Per firmare è indispensabile essere cittadini italiani maggiorenni.
I referendum vogliono cancellare tre articoli del Testo Unico sull’immigrazione. Sono il 10 bis, che ha introdotto il reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”, il 4 bis, dedicato all’Accordo di integrazione e, di conseguenza, al permesso a punti, e il 5 bis, che prevede la stipula tra datore e lavoratore di un “contratto di soggiorno per lavoro subordinato”.
“I referendum rappresentano ancora oggi l’unico strumento per imporre all’agenda politica il superamento della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza” ha spiegato qualche giorno fa a Stranieriinitalia.it Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani.
“Inutile far finta che dalle sporadiche aperture di qualche esponente illuminato del centrodestra scaturisca una riforma della legge. Non sono aperture tali da far sperare in qualcosa di concreto. Se poi si dovesse andare ad elezioni anticipate, già immaginiamo la propaganda contro l’immigrazione”.