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Reggio Calabria: immigrati in aumento

Presentato il primo Rapporto sull’immigrazione nella provincia. Boom di romeni

Reggio Calabria – 7 agosto 2008 – Da quando l’Italia è divenuta meta dei migranti, Province e Comuni hanno cominciato ad accorgersi dei conseguenti cambiamenti demografici. E qualcuno ha deciso di quantificare ed esaminare il fenomeno puntando i riflettori sui nuovi cittadini delle proprie città. Lo ha fatto anche la Provincia di Reggio Calabria, dando vita al primo Rapporto sulla presenza straniera nel territorio, che si riferisce alla situazione registrata alla fine del 2007.

Dallo studio, presentato qualche giorno fa, emerge che i quasi 19mila immigrati contribuiscono a mantenere positivo un saldo demografico che senza di loro sarebbe negativo, anche perché Reggio manifesta ancora un’alta tendenza all’emigrazione. Rispetto all’anno precedente c’è stato un incremento degli stranieri pari al 42%, mentre se si esaminano gli ultimi cinque anni, la loro presenza risulta più che raddoppiata. L’incidenza sul totale della popolazione è del 3,3%, a fronte di un valore nazionale che supera il 5%.

Quanto alle nazioni di provenienza dei nuovi cittadini, queste non si discostano particolarmente da quelle registrate nel resto dell’Italia. Numericamente, in cima alla classifica ci sono i romeni (quasi 5mila), il cui forte incremento (7 volte il corrispondente dato dell’anno precedente) è legato all’ingresso della Romania nell’Unione europea. Stessa motivazione si cela anche dietro l’aumento dei cittadini bulgari, passati in un solo anno da 188 a 1051 residenti. Queste due nazionalità pesano per il 90% sull’incremento complessivo delle presenze straniere nella provincia. In aumento anche polacchi, macedoni, brasiliani.

Seguono quella romena le comunità marocchina (con circa 3mila residenti), ucraina (1800) e filippina (1400). Gli immigrati europei, in prevalenza comunitari, rappresentano il 57%. L’Africa è il secondo continente di provenienza (22% del totale), mentre dall’Asia proviene il 17% degli stranieri. Anche se i paesi d’origine sono 195, l’80% dei residenti non italiani è concentrato in sole 9 nazionalità.

Un aspetto rilevante riguarda la giovane età degli immigrati: la fascia che va dai 18 ai 39 anni rappresenta quasi la metà degli stranieri residenti. Cresce anche la popolazione di minori, dovuta ai ricongiungimenti familiari e soprattutto alle nascite. C’è poi, in generale, una prevalenza delle componente femminile (53,4%) rispetto a quella maschile, ma il dato non è omogeneo se si considerano le aree di provenienza.

La distribuzione degli immigrati si concentra soprattutto nei comuni più grandi: circa l’80% risiede in soli 20 dei 97 comuni della provincia, il 39% nel solo capoluogo. Giuseppe Iaro, uno dei realizzatori dello studio, che da anni si interessa dei temi dell’“immigrazione” e dell’interculturalità, osserva che nella provincia si nota una distribuzione degli stranieri a zone.

"Nell’area ionica – spiega Iero – gli immigrati sono più spesso impiegati nell’ambito dell’agricoltura e sono per lo più indiani e pakistani; nelle città l’occupazione principale è il lavoro domestico e c’è una concentrazione maggiore di cittadini dell’Est Europa e di filippini, infine nella zona di Gioia Tauro ci sono più nord – africani".

Le ultime pagine dello studio, che non ha unicamente un ruolo statistico, sono dedicate alle associazioni e alle strutture di accoglienza del territorio.

Questo Rapporto nasce per iniziativa del Consiglio territoriale sull’immigrazione. Il gruppo tecnico sul monitoraggio dell’immigrazione si è autocostituito e ha svolto la ricerca volontariamente. I quattro membri del team sono Tommaso Cotronei (dell’ufficio statistico del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Iero (direttore del Centro servizi al volontariato di Reggio, coinvolto in numerosi progetti volti ad aiutare l’inserimento degli stranieri, tra cui uno relativo al recupero dei minori immigrati) Maria Laganà e Maria Carmela Marazzita (assistenti sociali della Prefettura).

"Abbiamo dovuto affrontare un lavoro faticoso – dice Giuseppe Iero – sollecitare i Comuni non è stato facile, anche perché spesso non c’erano gli strumenti adatti per facilitare la nostra indagine, ma la forte motivazione che abbiamo ci ha permesso di portare a termine con successo il nostro lavoro".

Scarica il Rapporto statistico 2008 della provincia di Reggio Calabria

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