Roma, 24 febbraio 2025 – Il governo laburista di Keir Starmer sta cercando di ridefinire il ruolo del Regno Unito in Europa, bilanciando la necessità di mantenere stretti legami con Washington e il tentativo di rafforzare la cooperazione con Bruxelles. Il premier britannico si trova a dover gestire un delicato equilibrio tra la “relazione speciale” con gli Stati Uniti e la costruzione di un nuovo fronte europeo sulla sicurezza e la difesa, in tandem con la Francia.
Uno dei punti chiave della strategia post-Brexit di Starmer è il lancio di un programma di mobilità giovanile rivolto ai cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 30 anni, che desiderano studiare o lavorare temporaneamente nel Regno Unito. Secondo quanto riportato dal Times, il piano dovrebbe avere carattere reciproco, offrendo agli inglesi la possibilità di spostarsi nel continente. Tuttavia, Londra impone rigide restrizioni al programma, modellato sull’accordo esistente con l’Australia: la durata massima del soggiorno sarebbe di due anni, con una possibile proroga di un solo anno, e i partecipanti sarebbero soggetti a un contributo per il servizio sanitario nazionale (NHS), oltre al divieto di accesso ai sussidi pubblici.
Queste limitazioni potrebbero incontrare resistenze a Bruxelles, dove la Commissione Europea ha già respinto un piano di mobilità meno vincolante. Tuttavia, per il governo Starmer, il compromesso è necessario per evitare polemiche interne, considerando il suo impegno a ridurre l’immigrazione, sia legale che illegale. La mossa serve anche a contenere la crescita di Reform UK, il partito anti-immigrazione di Nigel Farage, che minaccia di sottrarre consensi ai laburisti.
Nonostante le difficoltà, la proposta di Starmer rappresenta un primo segnale di apertura verso l’Europa, senza però mettere in discussione la Brexit. Il tema sarà centrale nel summit con i leader dell’UE previsto a Londra il 19 maggio, nel tentativo di rendere concreti i propositi di “reset” dei rapporti bilaterali.
Il tutto avviene in un contesto geopolitico incerto, aggravato dal possibile disimpegno americano in Ucraina sotto l’amministrazione di Donald Trump. Starmer è chiamato a mediare tra gli Stati Uniti e l’Europa, oltre a valutare un contributo britannico nella formazione di un contingente europeo per la sicurezza di Kiev, nonostante i limiti delle forze armate del Regno Unito. Resta da vedere se queste iniziative basteranno a garantire al Regno Unito un ruolo centrale nella scena internazionale senza riaprire ferite ancora fresche legate alla Brexit.